Professor Federico Pirro, esperto analista dei processi industriali del Mezzogiorno, qual è lo stato di salute dell’economia pugliese?
Professor Federico Pirro, esperto analista dei processi industriali del Mezzogiorno, qual è lo stato di salute dell’economia pugliese?
«Complessivamente, e pur con significative diversità settoriali e territoriali e nonostante un quadro congiunturale ricco di incertezze, si può dire che il sistema produttivo della Puglia stia tenendo, grazie all’impegno di imprese e loro associazioni, Sindacati, Governo, Regione, Comuni, banche, Università, Autorità portuali, Camere di commercio, ognuno per quanto di rispettiva competenza. Guardando in profondità l’insieme dell’apparato di produzione pugliese è fondato affermare – e bisogna sottolinearlo con forza, a mio avviso, al di là di polemiche e di contrapposizioni fra protagonisti e antagonisti – che quell’apparato ha una sua solidità di fondo e una capacità di resilienza di lungo periodo. Certo, quella solidità e capacità di resilienza devono essere monitorate con costanza, vanno ulteriormente consolidate ed è questo un terreno su cui si misura lo spessore di una classe dirigente locale non solo politica, ma intesa nel senso più largo».
Quanto pesa il caro energia?
«Pesa in misura rilevante, indubbiamente, ed insieme all’elevato costo del danaro, di materie prime e semilavorati erode, quando risultino esistenti, i margini di profitto delle aziende. Ma bisogna anche dire che sono ormai avviati processi sempre più estesi di autoproduzione di energia – fortemente incoraggiati dalla UE e dal PNRR – di apertura di molte aziende all’ingresso nel loro capitale sociale di fondi di investimento, o all’emissione di bond per nuovi investimenti. Non sono ancora processi di massa, ma la direzione di marcia è già percepibile e bisogna percorrerla con determinazione manageriale».
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