Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la mozione per il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito ai danni p
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la mozione per il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito ai danni provocati dal maltempo sabato scorso e che ha messo in ginocchio il settore agricolo del Nord Barese e del Foggiano. Primo firmatario della mozione è il consigliere Saverio Tammacco.
Il Consiglio, partendo dalla constatazione degli effetti devastanti causati all’orticoltura, all’olivicoltura, alla viticoltura e al florovivaismo, ha impegnato la giunta ad attivarsi per il riconoscimento dello stato di calamità da parte del ministero delle Politiche agricole, chiedendo allo stesso ministero e all’assessorato competente l’attivazione di un fondo straordinario.
«Gli agricoltori che sabato 23 settembre hanno subito danni enormi per le violente piogge, non saranno lasciati soli. Avevo espresso la mia vicinanza al settore quando sono andato a visitare lo stato dei raccolti colpiti nei territori di Ruvo, Terlizzi, Giovinazzo, Bitonto e Molfetta e andati completamente distrutti. Ma la vicinanza non risarcisce i sacrifici e il lavoro di un anno intero. Per questo sono soddisfatto che con la mozione da me presentata condivisa da tutto il Consiglio e approvata all’unanimità, si è riusciti a dare una risposta concreta ed immediata alle speranze di centinaia di agricoltori che attendono un giusto risarcimento alla perdita dei raccolti». Lo dichiara il capogruppo Per la Puglia in Consiglio regionale, Saverio Tammacco. «L’augurio – continua – è che si possa procedere in fretta quantificando i danni effettivi. Nella mozione ho chiesto il riconoscimento urgente dello stato di calamità, ma anche l’attivazione da parte del ministero di un fondo straordinario per far fronte alle prime necessità del settore e che si prevedano tutti gli interventi possibili, anche utilizzando i fondi europei a disposizione perché possano essere ripristinate le strutture andate distrutte, le serre, i campi di ortaggi e i vigneti inondati e i prodotti in alcuni casi irrimediabilmente danneggiati».
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