PER UN SISTEMA INTEGRATO DEI SITI ARCHEOLOGICI

“PARCO archeologico del Gargano. Verso un sistema integrato dei siti archeologici del parco nazionale del Gargano – Studio e analisi per una strategia

COLTIVARE ALBERI DA LEGNO UN REDDITIZIO BUSINESS NEL RISPETTO DELLA NATURA
Consulta boccia test prenatale gratuito della Regione Puglia per over 40
Prelevati file da Banche dati strategiche nazionali, sei arresti
“PARCO archeologico del Gargano. Verso un sistema integrato dei siti archeologici del parco nazionale del Gargano – Studio e analisi per una strategia di valorizzazione dei paesaggi storici del Gargano”. È il lungimirante e impegnativo progetto ideato dall’Ente Parco nazionale del Gargano, che lo ha totalmente finanziato, che prevede diverse attività di valorizzazione dei paesaggi storici garganici. «È l’affermazione di un’idea operativa della governance dell’Ente parco frutto di vari confronti con studiosi ed esperti del settore da sempre attivi nel territorio del Gargano» esplicita Pasquale Pazienza, presidente dell’Ente Parco del Gargano, che ha indetto la “Summer school di archeologia”, un piano di confronti e studi che si protrarranno sino a 2 settembre prossimo.
«L’OBIETTIVO è quello di qualificare – spiega Pazienza – gli operatori culturali sui temi della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico ma anche di innescare nuove sinergie territoriali di lunga durata». Il progetto ambizioso ancorché necessario, che ha ottenuto il supporto della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la collaborazione della Soprintendenza ABAT BAT e Foggia. Sono stati coinvolti tutti i Comuni afferenti l’area Parco: Isole Tremiti, Serracapriola, Lesina, Apricena, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Carpino, Ischitella, Peschici, Vico del Gargano, Vieste, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Rignano Garganico; il Parco Archeologico di Pompei, l’Archivio di Stato di Foggia, l’ANC – Tutela Patrimonio Culturale, l’Università di Foggia, l’Asp “Dr. Vincenzo Zaccagnino”, il Santuario di San Matteo Apostolo di San Marco in Lamis, il Centro Studi per il medioevo di Capitanata e Mezzogiorno d’Italia e il Collegio dei Geometri Laureati di Lucera
NON c’è Manfredonia che pure fa parte del Parco del Gargano. Non c’è il suo territorio ricco di siti archeologici di grande importanza: Parco archeologico di Siponto, ipogei, Grotta Scaloria, Coppa Nevicata, tra i più in vista. Un vasto territorio integrato nel contesto che si vuole studiare. Non è chiaro se l’erede di Siponto non è stata considerata oppure i preposti cui è affidato il governo della città non si siano attivati ed abbiano perso quest’altra importante opportunità. Quel che è certo è che dal piano dei lavori Manfredonia è assente. Ed è grave.
LE FINALITA’ dell’iniziativa, eccellenti e programmatiche, guardano lontano. Lo studio è rivolto alle «dinamiche insediative del territorio ricostruendo il paesaggio storico in tutta la sua evoluzione territoriale. Le attività “pilota” svolte su aree campione e le strategie adottate potranno essere ripetute ed il progetto allargato a tutto il paesaggio del Parco Nazionale del Gargano». Il recupero del Paesaggio storico mirato a costituire «una relazione territoriale per la ripresa della nostra identità culturale, ponendosi come obiettivi sia il rafforzamento dell’identità culturale attraverso una maggiore visibilità e partecipazione degli abitanti all’azione di promozione del proprio territorio di appartenenza e sia favorire e mettere in evidenza gli aspetti ad elevata potenzialità turistica e di grandi contenuti paesaggistici».
Michele Apollonio

COMMENTI

WORDPRESS: 0