Festival della pizza napoletana: dal 13 al 15 agosto con il maestro Ciro Sasso a San Giovanni Rotondo

L’Italia è una fucina di eccellenze e di patrimoni dell’Umanità. La pizza napoletana è l’emblema di un mondo che della eccezionalità culinaria gode il

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L’Italia è una fucina di eccellenze e di patrimoni dell’Umanità. La pizza napoletana è l’emblema di un mondo che della eccezionalità culinaria gode il primato. Quella con pasta morbida e sottile, ma dai bordi alti, è la versione della pizza tonda dal concetto napoletano.

Dal 5 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita (STG) dell’Unione europea e nel 2017 l’arte del pizzaiolo napoletano, di cui la pizza napoletana è il prodotto tangibile, è stata dichiarata dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. L’importanza nella storia o nel territorio, vede l’utilizzo della pizza come elemento fondativo di cultura e patrimonio già dai primi del 1700 quando Vincenzo Corrado scrisse un pregevole trattato sulle abitudini alimentari della città di Napoli, in cui osservò come fosse costume del popolo condire la pizza e i maccheroni con il pomodoro.

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L’associazione di questi prodotti e le sue osservazioni diedero di fatto inizio alla fama gastronomica della città di Napoli e attribuirono al Corrado un ruolo importante nella storia della gastronomia. Segno tangibile di ciò la famosa frase ancora visibile nell’antica pizzeria da Michele alla ferrovia: «Perciò nun ‘e cercate / sti pizze complicate/ ca fanno male â sacca /e ‘o stommaco patì…» che tradotto in italiano vuol significare: «Perciò non le chiedete/queste pizze complicate/che fanno male alle tasche/e fanno patire lo stomaco…».

La peculiarità della pizza napoletana è dovuta soprattutto alla sua pasta che deve essere prodotta con un impasto simile a quello per pane – ossia di farina di grano tenero ’00’ e completamente privo di grassi – morbido ed elastico, lungamente lievitato per sviluppare molta anidride carbonica, steso a mano in forma di disco senza toccare i bordi che formeranno in cottura un tipico “cornicione” con alveolatura interna. Un veloce passaggio in un forno molto caldo deve lasciarla scioglievole, soffice e ben cotta.

Ciro Sasso, un talentuoso Pizzaiolo partenopeo, conosciuto e stimato da tutti, nel territorio campano, patron di un notissimo locale in Saviano, identifica a pieno il concetto di pizza tradizionale con uno sguardo attento, all’innovazione. Docente pluripremiato, si definisce un semplice attore che si cimenta per migliorarsi e mai per proporsi come protagonista. Ideatore di Fiammafredda, lo spazio da protagonista li viene assegnato grazie alla sperimentazione. Stimato nell’ambiente dell’arte bianca diventa istruttore nell’accademia” Pizza Master” e prende parte alla squadra” Mugnai Di Napoli”.

Portavoce dell’azienda di pomodoro ‘La Fiammante’, ha il suo punto forte nella la lavorazione di farine alternative poco lavorate e l’utilizzo di tecniche d’impasto indirette. “Il confronto è la saggia rappresentazione della condizione di vita. Non vi fermate mai alle apparenze, spesso nascondono delle trappole e i risultati non meritati hanno una gloria che finisce molto presto. Siate sempre disposti al sacrificio, lavorate sodo, non importa quanto tempo impiegate, il risultato sperato non solo perdurerà nel tempo ma vi farà anche camminare a testa alta senza ringraziare nessuno se non voi stessi”.

Con questo spirito Ciro, accompagnato da altri pizzaioli professionisti, parteciperà alla seconda edizione del Festival della Pizza Napoletana, unico evento del genere in Puglia. Una tre giorni che si terrà a San Giovanni Rotondo dal 13 al 15 agosto 2023. Piazza dei Martiri diventerà una pizzeria all’aperto con forni a legna rigorosamente campani ed impasti di farine selezionate di produzione artigianale molisana grazie al mulino Cofelice capofila del progetto di rete consortile ‘CiBiMolisani’, che in occasione del salone del Cibo di Parma, ha sottoscritto un protocollo di intesa con il Consorzio Gargano Slow, partner della manifestazione, patrocinata dal Parco Nazionale del Gargano. Olio evo e pomodori schiacciati a mano faranno dell’impasto un vero e proprio concentrato di sapori e di tradizione partenopea.

A partire dalle 19, le tre serate saranno allietate da musica dal vivo. Il 13 agosto ospiti d’eccezione che del blues hanno fatto la loro missione musicale. Aprirà la serata il soprano Tania Frasca, accompagnata al piano da Beatrice Vergura. A seguire, come si diceva, Lino Rufo, Songwriter internazionale, accompagnato in quartetto da Egidio Marchitelli alla chitarra, Andrea Sabatino al basso, Alessandro Luccioli alla batteria.

Il 14 agosto spazio al folklore con l’Eco del Gargano. Il 15 agosto si esibirà Michele Merla, cantore della tradizione locale. La piazza troverà spazio per ospitare comode sedute su cui degustare le prelibatezze proposte. Non mancheranno le birre di qualità e altre specialità locali.

La partecipazione avrà un costo davvero contenuto e parte del ricavato sarà oggetto di donazione nei confronti della Pediatria oncologica dell’ospedale voluto da San Pio da Pietrelcina. La qualità della manifestazione ha visto liberi sponsor del settore alimentare quali il caseificio ‘Il Parco’, azienda con sede a San Giovanni Rotondo e molti altri che hanno sposato, anche se non connettibili al settore alimentare, il progetto per un evento duraturo e di qualità che mira soprattutto a considerarsi un volano per il turismo non espressamente legato all’aspetto religioso della cittadina garganica.

Prevendite e info in loco e chiamando al n. 392 1260980 / 335 1997452.

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