Manfredonia. La ninoranza abbandona il consiglio Comunale

Quella di oggi è  l ennesima  triste pagina scritta dall amministrazione di Rotice Incuranti di leggi e regolamenti riguardo i lavori dell’aula

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Quella di oggi è  l ennesima  triste pagina scritta dall amministrazione di Rotice

Incuranti di leggi e regolamenti riguardo i lavori dell’aula, coloro che dovrebbero guidare Manfredonia con giudizio “dimenticano” le scadenze imposte per l’approvazione dell’ assestamento di bilancio e convocano il consiglio comunale a tre giorni dalla celebrazione dello stesso, addirittura con la dicitura “urgente”.

Il consiglio in questione ha ventuno punti all’ordine del giorno, nessuno ha carattere di urgenza, alcuni risalgono allo scorso gennaio e per i consiglieri, i partiti e le liste presenti in consiglio è stato
praticamente impossibile analizzare approfonditamente una tale mole di documenti. Per quelli di opposizione, almeno, che si sono comunque cimentati nell’ardua impresa. Immaginiamo che invece per la maggioranza, abituata per definizione a dare fiducia senza approfondire tutto, tre o anche meno giorni non facciano differenza.

È la storia che si ripete e stavolta non ce la sentiamo di continuare come nulla fosse. Come opposizione abbiamo quindi deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta ad ogni votazione di
variazioni e debiti fuori bilancio, e di informare il Prefetto di questa ennesima incresciosa situazione, lasciando il ruolo di passacarte ai consiglieri di maggioranza che a quanto pare si trovano a proprio agio nel non contare nulla. Dimostrazione è il fatto che si sono convocate riunioni di commissione lo stesso giorno del Consiglio Comunale e le stesse non sono state annullate.

Tutto questo accade perché un ristretto cerchio magico decide le sorti di un’intera città tenendo all’oscuro anche i consiglieri di maggioranza, relegati a semplici comparse senza nessun potere di
mediazione politica. Del resto di politico c’è ben poco in una Giunta formata da quattro assessori tecnici non eletti su sette, alcuni dei quali si sentono talmente sicuri della “fiducia incondizionata del Sindaco” da non porsi minimamente il problema di una città completamente paralizzata, con intere categorie produttive orfane di riferimenti istituzionali, priva di visione a medio e lungo termine e che rischia di perdere ancora occasioni di sviluppo che a questo punto diventano fondamentali. L’opposizione a questa perpetrata violazione dei principi democratici non ci sta e non intende fare passi indietro.

Attendiamo fiduciosamente che sua Eccellenza il Prefetto intervenga per tutelare le prerogative del Consiglio Comunale. È in gioco la credibilità delle istituzioni e di fronte a questo ogni altra valutazione ci sembra superflua.

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