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Vorrei evitare di scrivere su questioni amministrative e di essere ripetitivo e mi piacerebbe trovare invece l’occasione per sottolineare un reale cambiamento di rotta. Tuttavia, non posso fare a meno di evidenziare non solo l’assenza di azioni da parte dell’attuale giunta, ma soprattutto la continua manipolazione della realtà per nascondere manovre discutibili su vari fronti.
Ho ascoltato con attenzione l’intervista rilasciata dal Dott. Leone Massimo, Amministratore Delegato di ASE Spa al giornale online StatoQuotidiano. Prima di esprimere alcune valutazioni sul contenuto dell’intervista, è importante ricordare che i tre membri del consiglio di amministrazione di ASE sono stati selezionati tramite un avviso pubblico che ha sollevato più di una perplessità, soprattutto per la mancanza di criteri oggettivi.
Il risultato di questa selezione, con competenze discutibili e parità di genere, ha determinato la seguente graduatoria: Michele Centola, Massimo Leone e Lucia Mungolo. Di conseguenza, sia per la posizione in graduatoria che per le evidenti competenze ed esperienze maturate, era lecito aspettarsi che l’Ing. Centola assumesse la Presidenza, mentre il Dott. Leone e l’Avv. Murgolo ricoprissero i ruoli di componenti il Consiglio di amministrazione.
Nonostante nel bando, non fosse specificata la nomina di un Amministratore Delegato. Poiché il Dott. Leone è arrivato secondo in graduatoria, il Sindaco avrebbe chiesto espressamente all’unico socio presente, ovvero sé stesso, di nominare Leone come Amministratore Delegato, ai comuni mortali non è dato conoscere le ragioni di questa scelta. Non è ancora chiaro se si tratti di un rapporto fiduciario personale o una scelta dettata da ragioni politiche interne all’attuale maggioranza.
In sostanza, l’Ing. Centola, che era il primo in graduatoria e possedeva tutte le competenze e le professionalità necessarie nel settore dei rifiuti, è stato nominato Presidente, con un ruolo puramente rappresentativo. Il Dott. Leone, “amico” del Sindaco, è stato nominato Amministratore Delegato e quindi autorizzato a gestire e amministrare l’azienda.
Poi il Sindaco ha avuto un’altra brillante idea per non farsi mancare niente: ha deciso di ripartire l’importo di 39 mila euro all’anno destinato all’ex Amministratore Rossi tra i tre nuovi amministratori. In sostanza, l’Amministratore Delegato di un’azienda con oltre 100 dipendenti e un fatturato superiore a 10 milioni di euro riceverà 800 euro al mese, mentre gli altri due componenti riceveranno 600 euro al mese. Sono sostanzialmente retribuiti meno di un operatore ecologico di base.
Quando questa notizia diventerà di dominio pubblico, il mondo riderà, ma nella realtà c’è poco da ridere. Quest’ultima trovata è il risultato dell’improvvisazione e serve a mascherare, confondere e far passare il tutto come un contenimento dei costi, ma in realtà è solo un altro pasticcio.
Il Sindaco e i suoi assistenti, oltre a mortificare il ruolo di tre professionisti chiamati a gestire un’azienda complessa, ignorano anche la legge sull’equo compenso (Legge 21 aprile 2023, n. 49) che mira a garantire ai professionisti una retribuzione proporzionata al valore della loro prestazione e a rafforzare la loro tutela nei rapporti contrattuali con specifiche imprese considerate “contraenti forti” per la loro natura, dimensioni o fatturato. È evidente che se stiamo parlando di professionisti che se si dedicheranno all’azienda, non potranno fare a meno di considerare questa norma per motivi evidenti.
Tornando all’intervista, non posso fare a meno di sottolineare positivamente la dichiarata disponibilità a riavviare le procedure per la messa in funzione dell’impianto di selezione, che è stato lasciato in uno stato di totale abbandono per oltre 4 anni dopo la sua costruzione.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, il confronto con i dati medi nazionali e regionali non regge. L’azienda aveva raggiunto il prestigioso risultato di superare il 65%, ma negli ultimi anni è scesa al di sotto di quel dato, nonostante il considerevole aumento del personale. L’impegno ora è di aumentare la percentuale oltre il 70% e ridurre i costi della TARI.
Ho sentito parlare di un’organizzazione per rendere competitiva ASE Spa nella gara di ambito (Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Vieste e Mattinata), ma al momento l’azienda non ha alcuna possibilità di essere competitiva e fatico a vedere margini. Tuttavia, le vie del Signore sono infinite.
Sulla trasparenza dell’azienda, l’amministratore ha mostrato l’arroganza tipica di chi si affida a ciò che gli viene riferito, respingendo come false le affermazioni che io stesso ho più volte ribadito riguardo alla pubblicazione dei dati obbligatori da parte dell’azienda. Se non avessero nulla da nascondere, dovrebbero rendere il sito dell’azienda, che è ormai obsoleto, un moderno e semplice strumento di comunicazione, in cui vengono pubblicati tutti i dati e gli atti, consentendo a tutti i cittadini e agli amministratori di accedere alle informazioni, fatti salvi i dati sensibili.
Il Dott. Leone si è vantato due volte del fatto che il sito sia stato verificato dall’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile), ma io gli consiglierei di rimanere con i piedi per terra, rispettando invece le indicazioni dell’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), che ha sollevato più volte questioni riguardanti le carenze nella pubblicazione dei dati, solo parzialmente risolte.
Andando con ordine, l’Amministratore ha fatto riferimento al Bilancio 2022, ma ad oggi, a luglio inoltrato, il bilancio non è ancora stato pubblicato e la sua consultazione risulta complicata all’indirizzo https://www.asemanfredonia.it/?s=bilancio
Non sono disponibili gli atti relativi agli organi di indirizzo politico e, se va bene, ci ritroviamo con elenchi di provvedimenti adottati difficili da comprendere all’indirizzo https://www.asemanfredonia.it/trasparenza/provvedimenti-organi-indirizzo-politico/
Non sono pubblicati i verbali dell’Assemblea dei Soci, né i verbali del Collegio Sindacale.
Dei curricula dei nuovi amministratori fa bella mostra a caratteri cubitali solo il loro nome.
Insomma, il sito non solo è scadente, ma è anche inutile.
Infine, l’Amministratore ha presentato come una concessione la richiesta di accesso agli atti da parte di un consigliere comunale. Vorrei ricordare al Dott. Leone che il Ministero dell’Interno, in una comunicazione del 10 luglio 2023, ha ribadito, insieme ad altre fonti, che i consiglieri comunali hanno il diritto di accedere agli atti delle società partecipate interamente o in parte dal comune, in conformità con il quadro normativo e giurisprudenziale esistente. Si ritiene pertanto che gli atti di tali enti debbano essere forniti nei termini previsti dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, tenendo conto anche del fatto che la società in questione è interamente partecipata dal comune.
Tralasciando gli aspetti relativi al servizio e alle sue criticità, le prime dichiarazioni possono essere accolte con perplessità. Tuttavia, va riconosciuto che siamo all’inizio di un’avventura lunga e piena di insidie. Mi auguro che questa esperienza possa portare non solo sviluppo, ma anche soddisfazioni che contribuiscano a delineare un futuro di crescita e rinascita per la nostra azienda, ASE Spa. Un’azienda pubblica efficiente e solida può diventare un punto di riferimento eccellente per l’intera città.
Angelo Riccardi
Angelo Riccardi
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