UE. COLDIRETTI dice affondati 500 pescherecci Pugliesi

Sono quasi 500 i pescherecci pugliesi che saranno “affondati” dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il set

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Sono quasi 500 i pescherecci pugliesi che saranno “affondati” dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria nazionale, con un impatto devastante sull’economia sull’occupazione e sui consumi. A lanciare l’allarme è Coldiretti Impresapesca Puglia, in occasione della mobilitazione dei pescherecci dal porto di San Benedetto del Tronto, uno dei più importanti scali pescherecci italiani, dove il Villaggio contadino apre con la clamorosa protesta dei pescatori con il Ministro dell’agricoltura e la sovranità alimentare Francesco Lollobrigida sarà presente il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Il piano d’azione presentato dal Commissario europeo alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, con l’obiettivo di essere presto tradotto in una direttiva o in un regolamento vincolanti per gli Stati membri, va a penalizzare gravemente – spiega Coldiretti Impresapesca – le marinerie tricolori e gli stessi consumi di pesce, uno dei prodotti cardine della Dieta mediterranea.

Scelte che sono il frutto di un estremismo ambientalista lontano dalla logica e che non tiene conto peraltro di quanto già promosso dalla stessa Unione Europea sul fronte della tutela degli stock, con le norme di contenimento dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, in particolare per Adriatico e West-Med, avviate nel 2019 e seguite dai pescherecci italiani, che, a detta della stessa Commissione, cominciano a dare risultati positivi sulla conservazione delle risorse ittiche. Un risultato raggiunto grazie ai sacrifici delle marinerie italiane – ricorda Coldiretti Impresapesca- che vengono ora di fatto cancellati, mentre le stesse regole non vengono seguite dai pescherecci dei Paesi extraUe che si affacciano sul Mediterraneo, liberi di fatto di pescare anche più di prima approfittando delle restrizioni a cui sono obbligate quelle nazionali.

L’eliminazione della pesca a strascico senza che siano state peraltro previste risorse adeguate per la riconversione significa per l’Italia – calcola  Coldiretti Impresapesca – la rinuncia ai 2/3 del pescato nazionale, aggravando ulteriormente una situazione che nel 2022 ha visto arrivare in supermercati e ristoranti del nostro Paese oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero tra fresco e trasformato, pronto spesso per essere servito come tricolore nei ristoranti.

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