Caro affitti, la protesta si allarga. Bernini: “Daremo gli immobili inutilizzati agli studenti”

La protesta sul caro affitti si allarga. Oggi le tende degli studenti sono apparse davanti alle universita anche a Bari e Napoli. “Abbiamo chiesto

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La protesta sul caro affitti si allarga. Oggi le tende degli studenti sono apparse davanti alle universita anche a Bari e Napoli.

“Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti“, ha dichiarato il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, a 24 Mattino su Radio 24 in merito al caro affitti e alla carenza di alloggi per gli studenti, la quale ha anche spiegato: “C’è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia. Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane- ha aggiunto Bernini a Radio 24-. Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo”.

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Ultima notte in tenda per gli studenti universitari che stanno protestando per il caro affitti davanti al rettorato della Sapienza di Roma. Ottenuto il Tavolo di confronto con l’ateneo e la Regione, in programma il 18 maggio, gli studenti di Sinistra Universitaria Sapienza dicono di aver raggiunto il loro obiettivo. Questa sarà l’ultima notte davanti la Minerva, poi domani sera, dopo l’assemblea indetta alle 17 per raccogliere le istanze da portare al tavolo del 18 maggio, le tende verranno smantellate.
“Ma la lotta non si ferma- dice Mirko, 19 anni, studente di giurisprudenza della Sapienza, all’agenzia di stampa Dire- questo è solo il primo passo. Noi continueremo a lottare per far valere le nostre istanze anche all’interno del tavolo”. E a chi dice che gli studenti e le studentesse che manifestano non sono disposti a sacrifici, Edra, studentessa di scienze politiche, dice: “Siamo molto disposti al sacrificio e molti di noi già lo fanno, come i pendolari che si fanno ore di treno la mattina presto per poter arrivare all’università o come i fuori sede costretti a lavorare con poche tutele perché non possono permettersi un affitto che può essere anche di 5-600 euro”.

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