Benvenuti nella terra dei Cachi. Quando la realtà supera la fantasia

Che fossimo caduti nel baratro era ormai chiaro dal primo momento, ma che diventassimo lo zimbello d’Italia, era complicato da pronosticare. È

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Che fossimo caduti nel baratro era ormai chiaro dal primo momento, ma che diventassimo lo zimbello d’Italia, era complicato da pronosticare.

È uno scandalo che sia stata una trasmissione televisiva a mettere in luce una vicenda nota a tutti, discussa sia nelle sedi istituzionali che in quelle conviviali e private. Questo atteggiamento ipocrita denota una capacità omertosa che taglia trasversalmente gli attori politici locali, senza alcuna distinzione, riducendo ai minimi termini la credibilità necessaria per svolgere il loro lavoro al servizio della città.

Avrei voluto evitare di fare considerazioni, ma visto che il Sindaco Gianni Rotice continua a fare ingiustamente e continuamente riferimento a me, mi prendo la libertà di esprimere il mio punto di vista con franchezza.

È vero che la fu Assessora Lucia Trigiani è stata mia amica, e tutti sanno che è passata dal PD a CON Emiliano, ai Popolari di Cassano, per poi finire ‘strada facendo’ con l’attuale Sindaco. Ma far passare dalle scelte personali della Trigiani come se fossero condivise dal sottoscritto è un’azione politica di basso profilo che deve essere affrontata con urgenza (sanitaria!).

La signora Trigiani non ha mai avuto un ruolo di governo con me (e chissà se alla luce di quanto accaduto Rotice si sia mai fatto una domanda e dato una risposta). Era seduta in Consiglio comunale come tanti altri ad assumersi le sue responsabilità da consigliera. Questi sono concetti elementari per chiunque, tranne per il Sindaco, che sembra vivere in un mondo tutto suo, ignorando le regole di base.

Per quanto riguarda la questione della residenza anagrafica, è evidente che Rotice (come per una valanga di altre questioni che affronta con imbarazzante superficialità) non ne conosce la normativa che si è evoluta nel tempo. In ogni caso, l’allaccio delle utenze è un problema delle società di fornitura, non della politica, ma come sempre, il Sindaco brancola nel buio.

Ad oggi, nonostante i numerosi rilievi posti dalla Commissione di Accesso, che invito a leggere con attenzione, restano di gran lunga più efficaci le azioni poste in essere dall’amministrazione Riccardi in tema di prevenzione e demolizione dell’abusivismo. I commissari straordinari, voglio far rilevare, sembrano essersi limitati a rimuovere alcune gabbie per i polli, solo per poter dire che hanno fatto qualcosa. La giunta Rotice, invece, su questo tema risulta non pervenuta e nell’unico caso in cui si è presentata l’occasione per rimuovere il manufatto meglio noto come Ristorante “Guarda che luna”, ha chiesto al Prefetto l’attivazione della procedura ex art. 41 DPR n. 380/200, dichiarando esplicitamente tutti i suoli limiti.

Certo, è pur vero che per demolire ci vogliono le risorse, ma è anche vero, che oltre alla disponibilità del fondo di rotazione della Regione Puglia, ci sono oggi occasioni che vanno colte al volo, come quelle per il “Fondo demolizioni” destinate ai Comuni. Un finanziamento che riguarderà 40 nuovi interventi di smantellamento, ripartiti in sei regioni. Manfredonia, ovviamente, non pervenuta.

Non mancano invece gli abusi quotidiani e ripetuti di questa amministrazione e sembra quasi che per la canzone ‘La terra dei cachi’ la band di Elio e le storie tese abbia preso spunto da Manfredonia:

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Potrei continuare, ma preferisco dare un consiglio a chi è stato eletto per una manciata di voti: smettetela di piangervi addosso! Il passato è stato una pagina straordinaria di governo della nostra città, chiusa malamente per le ragioni che conosciamo tutti e che il tempo relegherà alla sua giusta collocazione. Nel frattempo, cominciate a guardare oltre e ricordate che “vivere nel passato è scegliere di morire nel presente e negarsi la possibilità di poter godere di un futuro migliore” (Anonimo).
Quindi, consiglio al nostro Sindaco Rotice di guardare avanti e di organizzare il futuro della nostra comunità. Magari, potrebbe anche cancellare i disastri di questo anno e mezzo di governo e provare a voltare pagina, prima che sia troppo tardi.

Angelo Riccardi
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Puglia dal 14 novembre 2011 nell’elenco dei Pubblicisti n. 145000

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