Le donne che vivono in Italia scelgono sempre meno l’interruzione volontaria di gravidanza: a confermarlo sono gli ultimi dati ufficiali del ministero
Le donne che vivono in Italia scelgono sempre meno l’interruzione volontaria di gravidanza: a confermarlo sono gli ultimi dati ufficiali del ministero della Sanità, diffusi nel giugno dello scorso anno – con riferimento all’anno 2020 – dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza, all’interno del report annuale sull’attuazione della legge 194/78.
IVG IN DIMINUZIONE Una tendenza ormai consolidata che ha fissato, nel 2020, a 66413 le ivg, a fronte delle 73207 dell’anno precedente, con una flessione del 9,3%. Un trend registrato in tutte le regioni, anche in Puglia e in Basilicata, che si attestano tra quelle con la maggiore riduzione nel numero assoluto di aborti. In particolare, in Puglia il calo registrato è stato del 13,6%, con 5325 interventi nel 2020 a fronte dei 6162 del 2019, mentre in Basilicata nel 2020 le ivg sono state 430 a fronte delle 522 del 2019, con un calo del 17,6%. E non si tratta di un fenomeno isolato: dal 2007 (primo anno dello studio elaborato dal ministero) al 2020, sia in Puglia che in Basilicata le interruzioni di gravidanza sono diminuite in maniera considerevole: nel 2007, gli aborti in Puglia erano stati 10453, sostanzialmente dimezzati al 2020, come detto, con 5325 interventi; situazione molto simile in Basilicata con 696 ivg nel 2007, scese a 430 nel 2020. Un trend che, dall’analisi dei dati, il ministero attribuisce a un «maggiore e più efficace ricorso a metodi per la procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge».
FASCE D’ETÀ Entrando nel dettaglio dei dati ufficiali, per quanto riguarda l’età, in Puglia le donne tra i 30 e i 39 anni sono quelle che hanno fatto ricorso maggiormente all’ivg per un totale di 2351, mentre le ragazze di meno di 15 anni sono state 13, 369 quelle tra i 15 e i 19 anni, 880 tra i 20 e i 24, 1017 tra i 25 e i 29, 610 tra i 40 e i 44, 79 tra i 45 e i 49 mentre per le restanti 6 l’età non è stata rilevata. Anche in Basilicata, la fascia d’età dentro la quale le donne sono maggiormente ricorse all’ivg è quella tra i 30 e i 39 anni, con 203 interventi, un solo caso nella fascia sotto i 15 anni, 29 in quella tra i 15 e i 19 anni, 56 tra i 20 e i 24 e 89 tra i 25 e i 29 anni, mentre calo brusco tra i 40 e i 44 anni con 49 interventi e 6 nella fascia tra i 45 e i 49.
STATO CIVILE Sono state principalmente le single pugliesi ad abortire: nel 2020 più del 50%, il 53,8 ovvero 2855 donne non sposate hanno scelto di non proseguire con la gravidanza, mentre sensibilmente inferiore – 2140 pari al 40,3% – le donne sposate (comprese le donne unite civilmente), a seguire 290 separate o divorziate, anche in questo caso sono state considerate pure le donne separate per scioglimento dell’unione civile (5,5%), 24 vedove (0,5%) e 16 donne per le quali non è stato rilevato lo stato civile, pari allo 0,3%. E, pure in Basilicata, le single sono quelle che guidano la classifica: 203, pari al 47,7% hanno scelto l’ivg mentre le donne sposate (o unite civilmente) sono state 184 (43,2%), a seguire le separate, divorziate o con un’unione civile sciolta sono state 27 (6,3%), le vedove sono state 12 (2,8%) mentre per 4 donne (pari allo 0,9%) non è stato rilevato lo stato civile.
STRUTTURE SCELTE Le donne che, nel corso del 2020, hanno scelto di abortire in Puglia lo hanno fatto principalmente in strutture pubbliche, con 4294 interventi, pari all’80,6% a fronte dei 1031, pari al 19,4, delle cliniche convenzionate autorizzate, d’altra parte, in Puglia esistono 31 strutture con reparti di ostetricia e ginecologia o solo ginecologia, il 71% delle quali ovvero 22, effettuano ivg. In Basilicata, invece, i 430 interventi sono stati tutti eseguiti in strutture pubbliche e, delle 7 strutture con reparti di ostetricia e ginecologia o solo ginecologia, il 57,1%, ovvero 4, effettuano ivg.
METODI DELLE IVG Ivg che, in Puglia, vengono eseguite principalmente con il metodo Karman (intervento chirurgico) con il 50,3% mentre in Basilicata sempre più donne scelgono l’aborto farmacologico (52,5%), ritenuto meno invasivo e più richiesto. Nell’agosto del 2020, tra le altre cose, è stata pubblicata la circolare di aggiornamento delle «Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con Mifepristone e prostaglandine» che ha portato a nove, dalle precedenti sette, le settimane per l’interruzione della gravidanza con metodo farmacologico
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