Asl in Puglia, il «rosso» scende a 396 milioni

Una piccola cura dimagrante contabile ha portato a 396 milioni la perdita netta consolidata del sistema sanitario pugliese. Significa una cinquantina di milioni in meno rispetto alle cifre che per tre settimane hanno agitato il dibattito politico con lo spettro di nuove tasse. Ma significa, ugualmente, che entro il 30 aprile la Regione dovrà dimostrare ai ministeri vigilanti la copertura di 150 milioni di disavanzo.Il provvedimento dovrebbe andare in giunta entro venerdì (il termine di legge è il 30 aprile), con il numero progressivo successivo alla delibera che approva il rendiconto di gestione delle Asl. La bozza, predisposta dagli uffici guidati dal capo dipartimento Lino Albanese, è già pronta e individua i capitoli da cui reperire le risorse per la copertura: l’accordo in Stato-Regioni ha reso possibile (anche quest’anno) l’utilizzo degli avanzi vincolati (i soldi generalmente destinati a investimenti), ma anche dal taglio delle assegnazioni del bilancio autonomo agli assessorati e (anche) da una revisione degli impegni di tutti i Dipartimenti. Le aree con il maggior impatto (in termini pratici) sono Cultura e Turismo, che non beneficiano di fondi europei e che vedono la programmazione congelata per via dell’incertezza sull’assegnazione dei fondi Fsc