Puglia,impediva alla figlia 12enne di indossare jeans e top: indagato

Una 12enne di Nardò ha denunciato il padre perché non le permetteva di vivere all'occidentale. È successo a Nardò, l'uomo di 46 anni di origine algeri

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Una 12enne di Nardò ha denunciato il padre perché non le permetteva di vivere all’occidentale. È successo a Nardò, l’uomo di 46 anni di origine algerina, è ora indagato per maltrattamenti.

“Papà tollerava soltanto le maniche corte. Per tutto il resto manifestava una totale opposizione nei riguardi della espressione della cultura occidentale”, ha dichiarato la ragazzina che non poteva uscire di casa da sola; non le era consentito indossare abiti succinti perché il genitore andava su tutte le furie se le vedeva addosso un top o vestiva un paio di jeans strappati; e non le era permesso neppure incontrare persone di sesso maschile.

Nonostante vivesse da tempo in Italia il 46enne aveva comunque conservato modi di vivere e di concepire la vita legati alla religione musulmana. E questa concezione la metteva in pratica in tanti modi. Con minacce e insulti. I peggiori. Per questa ragazzina, i suoi più recenti mesi di vita sono stati molto difficili. Lo ha ribadito nella giornata di martedì 14 marzo nel corso dell’incidente probatorio davanti al giudice Marcelllo Rizzo e alla pm Rosaria Petrolo. “Papà – ha raccontato la giovane in un passaggio dell’ascolto protetto – mi ha sempre imposto la religione musulmana ma io mi sono sempre rifiutata e ora sono atea”.

Le sue dichiarazioni saranno ora oggetto di una perizia da parte di una psicologa per verificare la sua capacità a testimoniare e a stare in giudizio. Serviranno un paio di mesi per la stesura della relazione.

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