Meteo: BURIAN, gelo e bufere di NEVE. E’ ciò che accadrà in ITALIA a FEBBRAIO.

I modelli matematici continuano imperterriti ad offrire i loro aggiornamenti, che sono davvero clamorosi. Dopo un inverno abbastanza scialbo come

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modelli matematici continuano imperterriti ad offrire i loro aggiornamenti, che sono davvero clamorosi. Dopo un inverno abbastanza scialbo come quello vissuto fino ad oggi su buona parte d’Italia, adesso tutto sembra pronto a colorarsi di bianco. Siamo ancora tendenzialmente lontani rispetto alla metà della prossima settimana, ma il gelo sembra sempre più alla portata.E’ vero anche che il posto in cui viviamo a livello latitudinale e generalmente in un contesto di clima mediterraneo, non è proprio meta preferita delle correnti fredde in discesa dall’artico, ma questo non toglie che con i giusti incastri, non possano comunque verificarsi condizioni per nevicate anche in pianura.Ne abbiamo spesso la prova al Nord dell’Italia, dove i fenomeni nevosi di sovente almeno ad inverni alterni, ricoprono anche le pianure o lungo la fascia adriatica, quando intervengono correnti fredde da est attivando nubi dal mare cariche di precipitazioni solide.

Cosa dicono gli aggiornamenti dei modelli matematici?

Ciò che gli elaboratori continuano a proporci, sono scenari di stampo totalmente invernale su gran parte dell’Europa centro-orientale. Ci arriveremo dopo diversi tentativi andati a vuoto di blocco alle correnti zonali, che si sono invece palesate molto più forti di quanto si potesse immaginare, inibendo per gran parte del tempo la possibilità di sortite fredde. Leggi anche: ECCO il BURIAN in ARRIVO

Alla fine di gennaio una prima media ondulazione, favorirà l’ingresso in parte di correnti artiche che sfioreranno la parte adriatica, apportando un calo termico e qualche precipitazione, anche nevosa a bassa quota, ma il tutto si risolverà molto velocemente. Successivamente, più o meno tra il 3 e il 6 febbraio, la dinamica configurativa tenderebbe invece ad assumere caratteristiche consone ad un vero e proprio blocco atlantico. Da questo momento in poi, l’anticiclone azzorriano punterebbe verso nord, sbarrando le correnti zonali, che invece risalirebbero verso nord-est, contribuendo nel contempo alla risalita dell’hp verso la scandinavia. Leggi anche: RISCHIO NEVE su TUTTO l’ADRIATICO, DALLA ROMAGNA alla PUGLIA

Una discesa molto fredda sia in quota che nei bassi strati punterebbe proprio l’Europa orientale e meridionale. La diversa conformazione delle masse d’aria permetterebbe ad una bassa pressione tra lo jonio e l’egeo di prendere vita, contribuendo di conseguenza ad un aumento di precipitazioni.

Le zone coinvolte maggiormente in questi casi sono quelle adriatiche e meridionali in genere. I forti contrasti termici e la turbolenza dell’aria in quota, favorirebbero lo sviluppo anche di cumulogenesi temporalesche. Qualche modello in particolare infatti, per il periodo descritto in precedenza, mostra l’arrivo di una massa d’aria a 500hpa (circa 5500 metri) con valori dai -38° ai -40° gradi! E’ evidente che innanzi a tanta turbolenza e rigidità, il mare attiverebbe una risposta repentina. Sarebbero temporali nevosi anche sulle spiagge, dalla Romagna alla Puglia, fino a toccare Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia settentrionale.

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