Addio ai passaggi a livello. Almeno si spera. In Puglia, il numero degli incroci fra strada e ferrovia è infatti da anni in costante diminuzione come
Addio ai passaggi a livello. Almeno si spera. In Puglia, il numero degli incroci fra strada e ferrovia è infatti da anni in costante diminuzione come peraltro nel resto d’Italia. E, nei prossimi 20 anni, Rete Ferroviaria Italiana (società capogruppo del Polo Infrastrutture del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) prevede di chiudere 20 passaggi a livello a Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Trani, Barletta, Brindisi, Bari e Massafra. Ferrovie del Sud Est (anch’essa del gruppo FS per la sola area infrastrutture), invece, ha in previsione di chiuderne 67 e di adeguare tecnologicamente altri 288 passaggi a livello. Una bella sfida che assolve ad una equazione ben precisa: meno passaggi a livello, meno incidenti, meno traffico e più sicurezza in strada. E, si spera, più puntualità per i treni.In realtà i passaggi a livello, specie nel passato, sono stati croce e delizia degli automobilisti quando il «muoversi» aveva i propri tempi definiti e il traffico non era frenetico come nei giorni nostri. Oggi, invece, in una società sempre più motorizzata, i cosiddetti PL (che possono essere con o senza barriere, incustoditi o con sbarre movibili che vengono abbassate in prossimità del passaggio dei treni) sono diventati sempre più un problema sociale e di sicurezza
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