Cinquantasei vittime accertate nel 2022, una nei primi giorni del nuovo anno: la morte della psicologa e psicoterapeuta originaria di Morrone del Sann
Cinquantasei vittime accertate nel 2022, una nei primi giorni del nuovo anno: la morte della psicologa e psicoterapeuta originaria di Morrone del Sannio ma residente a Larino, la giovane madre 39enne Mariangela Iorio, di appena 39 anni. Il bilancio delle vittime spezzate sulle strade della provincia di Foggia è drammatico, una carneficina. Un bagno di sangue che Luca Maggio, coordinatore della Uil Puglia, chiede di fermare.
“Il 2022 si è chiuso con un bilancio pesante in termini di cittadini periti per investimento sulle strade di Capitanata e di incidenti mortali. Come ogni anno si registrano numerosissime vittime per lo stato di salute della rete stradale o per dinamiche legate ai comportamenti, alle scelte e alle abitudini degli automobilisti. Sta di fatto che le strade di Capitanata risultano essere tra le più pericolose e letali di Puglia e d’Italia” spiega.
Nel primo semestre 2022 in Puglia sono avvenuti 4.507 incidenti stradali con lesione di cui 87 mortali (con 7 plurimortali) che hanno provocato il decesso di 96 persone e il ferimento di altre circa 6.900. Con il 26%, nel 2022 la provincia di Foggia ha fatto registrare il maggior numero di morti: 273 il numero totale degli incidenti con il 72% dei sinistri avvenuto all’interno dei centri abitati (il 21% dei decessi ed il 68% dei feriti) .
“Riteniamo indispensabile potenziare le attività di controllo per sanzionare eventuali comportamenti scorretti alla guida ma esiste anche un problema di formazione e di orientamento dei più giovani alla consapevolezza dei rischi e delle responsabilità. Infine è prioritaria un’azione organica di messa in sicurezza delle strade del capoluogo e di Capitanata”, continua il coordinatore Uil Puglia: “Alla luce di tutti questi aspetti riteniamo che alla Prefettura e all’amministrazione provinciale spetti il compito di creare un percorso condiviso per delineare strategie e soluzioni operative ed evitare che anche il 2023 passi agli annali come l’ennesimo bagno di sangue”.
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