Accise benzina, Pichetto: “Stop taglio perché prezzo sopportabile”

La valutazione sulla scelta di abolire le accise significa passare alla tassazione da un’altra parte. Quando è stato previsto il primo intervento sull

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La valutazione sulla scelta di abolire le accise significa passare alla tassazione da un’altra parte. Quando è stato previsto il primo intervento sulle accise, ero vice ministro allo Sviluppo economico, lo abbiamo fatto perché ci rendevamo conto che sfondavamo i 2 euro. Oggi è stata fatta una scelta, una valutazione con un ragionamento sulle priorità: abbiamo fatto un intervento da 21 miliardi che riguarda il sistema delle bollette e si è ridotto progressivamente l’intervento sulle accise fino ad azzerarle perché il prezzo rimane fisiologicamente qualcosa di sopportabile. Poi se sia giusto è difficile dirlo… Da qualche parte bisogna trovare anche il modo di riequilibrare”. Ad affermarlo a Zapping su Radio Uno Rai è il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.Capitolo gas: “Nessuno di noi – dice ancora il ministro – ha la sfera di cristallo, lavoriamo per un anno di messa in sicurezza del sistema. La preoccupazione che ho, come ministro della Sicurezza energetica, è creare gli stoccaggi sufficienti per garantire il prossimo inverno. Il secondo elemento: credo che con l’accordo sul price cap a livello europeo si siano create condizioni per evitare l’esplosione dei prezzi”, dice il ministro. Partiamo da un livello più alto di stoccaggi, finora abbiamo avuto un inverno particolarmente mite e abbiamo consumato circa 5000 metri cubi di gas in meno. Con l’aumento del prezzo, qualcuno ha ridotto il consumo. D’altra parte c’è stata un’azione di convincimento da parte di tutti per evitare gli sprechi. Un elemento di speranza in vista dell’autunno 2023 è che sono state differenziate le fonti di approvvigionamento con Algeria e Tap. Il prezzo” del gas “è ancora alto” anche se è tornato “a livelli pre-guerra, prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: parliamo di ‘mali’ storici, che non sono legati alla guerra”.

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