“Musulin” e “Cupptiell”, ecco chi sono gli arrestati per aver favorito la latitanza di Troiano. E non sarebbero gli unici

Sono Antonello Scirpoli alias “Musulin”, 21enne di Vieste, e Luciano Calabrese detto “Cupptiell”, 23enne di Foggia, i due giovani arrestati con l’accu

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Sono Antonello Scirpoli alias “Musulin”, 21enne di Vieste, e Luciano Calabrese detto “Cupptiell”, 23enne di Foggia, i due giovani arrestati con l’accusa di aver favorito la latitanza di Gianluigi Troiano. Quest’ultimo, 29 anni, tuttora ricercato, è sparito dalla circolazione da oltre un anno, sfuggendo alla cattura nel blitz “Omnia Nostra”, maxi operazione contro il clan della mafia garganica Lombardi-Ricucci-La Torre. Troiano, originario di Vieste, sarebbe uno dei fedelissimi del boss Marco Raduano, 39 anni, detto “Pallone”, riferimento dell’organizzazione criminale nella città del Pizzomunno. Il 29enne viestano evase dagli arresti domiciliari che stava scontando a Campomarino e non è ancora stato ritrovato.

In queste ore, grazie ad una nota stampa divulgata dai carabinieri, è emerso che durante la sua latitanza si sarebbe servito del sostegno di Scirpoli e Calabrese; secondo gli inquirenti i due avrebbero offerto a Troiano appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere. Il tutto sarebbe avvenuto con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza del latitante. Durante la perquisizione domiciliare a carico del 23enne foggiano, i militari hanno anche sequestrato quasi un chilo di hashish: circostanza che ha determinato l’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono poi tuttora in corso, da parte dei militari dell’Arma, le indagini per il rintraccio di Troiano, nonché ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone “vicine” al viestano nell’attività di favoreggiamento oggetto di indagine.

Gravi le accuse nei confronti di Troiano in “Omnia Nostra”. Spicca quella di aver avuto un ruolo nell’omicidio di Omar Trotta, ucciso nel 2017 in una bruschetteria di Vieste. Secondo la Dda, Raduano fu mandante e organizzatore dell’agguato, Troiano avrebbe avuto il compito preliminare di fornire agli esecutori una fotografia di Trotta e successivamente di avvisare gli esecutori della presenza del viestano nel luogo del pianificato omicidio. Il sanseverese Angelo Bonsanto avrebbe avuto il ruolo, insieme ad altro complice, di esecutore materiale dell’omicidio, Danilo Della Malva, quale ausiliario di Raduano, avrebbe preso parte all’organizzazione dell’omicidio fornendo assistenza logistica e materiale nella loro breve permanenza viestana ai due esecutori materiali dell’omicidio. Infine, il mattinatese Antonio “Baffino” Quitadamo avrebbe fornito la pistola calibro 38 a Bonsanto e avrebbe accompagnato quest’ultimo e l’altro killer, subito dopo l’omicidio, lontano da Vieste.

 

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