Pensioni, allo studio incentivi per chi ritarda l’uscita dal lavoro

Dopo il via libera da parte del Governo al quarto decreto per sostenere famiglie e aziende travolte dal caro energia, l’attenzione si è spostata tutta

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Dopo il via libera da parte del Governo al quarto decreto per sostenere famiglie e aziende travolte dal caro energia, l’attenzione si è spostata tutta sulla manovra 2023, come dimostrano gli incontri che l’esecutivo ha avuto con sindacati e associazioni datoriali.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la premier Giorgia Meloni (foto Ansa)

Il doppio binario sulle pensioni

Tra le misure che potrebbero far parte del pacchetto della prossima legge di Bilancio – il via libera al ddl da parte del Consiglio dei ministri è atteso nella seconda metà di novembre, dopo la trasferta della premier Meloni in Indonesia per il G20 di Bali – alcune potrebbero riguardare le pensioni. Il Governo starebbe lavorando su un doppio binario: finestre per l’uscita anticipata, per esempio a 62 o 63 anni con un “congruo” numero minimo di anni di contributi, ma anche incentivi per chi decide di restare con un aumento in busta paga che potrebbe essere anche del 10%.

Tempi stretti: a fine anno scade quota 102, può tornare la legge Fornero

Il tema è caldissimo e i tempi sono molto stretti: perché se il governo non trovasse una soluzione entro dicembre, quando scadranno quota 102, Ape sociale e Opzione donna tornerebbe in vigore il regime previsto dalla legge Fornero da sempre visto come fumo negli occhi da molta parte della maggioranza, Lega in primis. E se per le prime due misure si prevede un proroga, bisognerà trovare una soluzione per tutto il resto.

La coperta (corta) delle risorse

Ma la questione pensionistica rappresenta anche un elefante nella fragile cristalleria delle finanze pubbliche, perchè qualsiasi intervento costerà caro, abbastanza caro. Basti pensare che solo per l’adeguamento degli assegni all’inflazione da qui al 2025, appena decretato, serviranno 50 miliardi e gli spazi di manovra sono molto ristretti viste tutte le altre emergenze da tamponare, in primis il caro energia.

Pensioni, il piano Giorgetti: premio del 10% a chi resta

Sul fronte delle pensioni l’idea sulla quale starebbe lavorando il Tesoro, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, prevederebbe che un lavoratore che abbia maturato i requisiti possa restare al lavoro; in questo caso smetterebbe, come anche il datore di lavoro di versare i contributi e una parte di questa cifra entrerebbe in busta paga con un aumento pulito del 10%. La misura avrebbe lo scopo di non privare il sistema Italia di competenze acquisite e specializzazioni.

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