Case popolari, immediata la replica di Molo21 contro Rotice: “Per un pugno di like”

Ancora una volta, per qualche like in più sui social, il sindaco Gianni Rotice (o chi per lui) trasforma la realtà a suo piacimento. Due giorni fa sul

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Ancora una volta, per qualche like in più sui social, il sindaco Gianni Rotice (o chi per lui) trasforma la realtà a suo piacimento. Due giorni fa sulla sua pagina Facebook, il Sindaco ha annunciato un’altra grande conquista dell’Amministrazione: aver liberato una casa popolare “da un nucleo famigliare non avente diritto”. La notizia è, ovviamente, falsa e alterata.

Come denunciato dall’Avvocato Maria Lucia Totaro in una nota inviata alle testate giornalistiche locali, il post del sindaco riporta una ricostruzione non corretta dei fatti. L’immobile, chiarisce la legale, era stato assegnato più di trent’anni fa ai genitori della sua assistita. La madre della signora è deceduta nel mese di aprile di quest’anno e la figlia, dopo il decesso della madre, ha contattato l’ARCA di Capitanata per conoscere le azioni formali da sviluppare per il rilascio dell’immobile. L’avvocato dichiara di aver inviato personalmente tre pec all’ARCA senza ricevere mai risposta. Solamente dopo ulteriori solleciti della signora, l’ARCA ha fissato un appuntamento – in data 2 novembre 2022 – per il rilascio dell’immobile.

Scrive l’avvocato Totaro: “Non è stata l’ARCA a sollecitare la mia assistita, bensì, al contrario, è stata la mia assistita, ben consapevole di non poterne beneficiare, ad insistere per mesi affinché potesse lasciare le chiavi dell’immobile. Ed invece di ricevere encomi per la sua correttezza, per il senso civico e la solerzia dimostrati, la mia assistita, insieme a tutta la sua famiglia, è stata sottilmente associata a ben altri tipi di personaggi che abitano gli immobili”. 

Ancora una volta, dunque, la propaganda messa in atto dallo staff del Sindaco tende a mistificare la realtà, creando fratture e divisioni nella comunità. Non è ammissibile che la comunicazione istituzionale del primo cittadino riporti notizie false e tendenziose utili solamente a giustificare l’attivismo dell’Amministrazione. Il Sindaco e il suo zelante staff devono tenere a mente le norme deontologiche della comunicazione pubblica che, in più passaggi, garantisce il rispetto e, dunque, il diritto alla verità e alla dignità delle persone interessate. Questa volta, sfortunatamente, questi diritti – per un pugno di like – sono stati ignorati. Un fatto grave per chi sbandiera il valore della legalità come guida del suo agire politico.

Gruppo Politico “Molo 21“, Manfredonia. 

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