Niente anidride carbonica, la Sanpellegrino mette gli operai in solidarietà

Sul mercato si fa fatica a trovare sia l’anidride carbonica per le bollicine sia i container per l’esportazione, così la Sanpellegrino mette in contra

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Sul mercato si fa fatica a trovare sia l’anidride carbonica per le bollicine sia i container per l’esportazione, così la Sanpellegrino mette in contratto di solidarietà i suoi operai. Il caro-materie prime, insomma, comincia anche a ripercuotersi sulla tenuta occupazionale delle imprese.

(ANSA)

Nello stabilimento bergamasco di Ruspino della storica azienda di produzione di acque minerali e bevande, fondata novant’anni fa e ora parte del gruppo Nestlé, lavorano oltre 500 addetti: per 306 di questi, i rappresentanti dei sindacati di categoria del settore agroalimentare hanno firmato un periodo di sei mesi di contratto di solidarietà. Per i lavoratori della produzione e della logistica (restano esclusi manutentori, impiegati e quadri), dunque, si profila una riduzione significativa dell’orario di lavoro: l’azienda però – fanno sapere la Flai-Cgil, la Fai-Cisl e la Uila-Uil – ha promesso di integrare l’indennità dell’Inps in modo che in busta paga i lavoratori arrivino a ricevere il 90% della loro precedente retribuzione.Descrivendo la fase complicata che sta attraversando, la Sanpellegrino ha fatto riferimento alle fortissime difficoltà causate dal calo persistente delle forniture di anidride carbonica (necessaria per la produzione delle acque minerali) e alla mancata disponibilità di container per l’esportazione. Per le stesse ragioni la Sanpellegrino era stata costretta a fermare la produzione per due giorni, il 15 e il 16 settembre scorsi.

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