Estate terribile sul fronte del fuoco: meno incendi ma devastanti, 1500 interventi nel Foggiano

Meno incendi, ma più gravi. A volte devastanti. Nel corso dell’estate 2022, sono stati circa 1500 gli interventi registrati dagli uomini e dalle donne

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Meno incendi, ma più gravi. A volte devastanti. Nel corso dell’estate 2022, sono stati circa 1500 gli interventi registrati dagli uomini e dalle donne del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Foggia e dei relativi distaccamenti. “Dal punto di vista strettamente numerico”, illustra il comandante Domenico De Pinto, “il dato degli interventi – 1473 per la precisione – è inferiore rispetto allo scorso anno (superiore  però al 2020). Ma è la gravità delle conseguenze a fare la differenza”, spiega.

Da giugno a settembre, infatti, si sono susseguiti ben otto eventi di ‘grande rilevanza’, che si sono aggiunti alle centinaia di roghi che, quotidianamente, hanno interessato il territorio del Foggiano. Tra questi, si considerano l’incendio boschivo di Mattinata, nei giorni 6 e 7 giugno, per il quale è stato necessario il supporto della colonna mobile da Bari, e quello di Monte Sant’Angelo del 24 Giugno. Doppia emergenza, il 4 luglio, con due incendi divampati rispettivamente a San Marco in Lamis e Ascoli Satriano per quest’ultimo episodio, i carabinieri forestali hanno recentemente arrestato il presunto piromane).

Ancora, le fiamme hanno distrutto l’area boscata di Alberona nei giorni dal 6 al 9 agosto, il bosco di Vieste il 9 agosto e quello di sant’Agata di Puglia del 21 agosto. “In quest’ultimo caso”, ricorda De Pinto, “è stato necessario il supporto della colonna mobile regionale, con unità da Bari e Barletta”. Da ultimo, il rogo registrato alle Isole Tremiti, dove alle fiamme si aggiunge “la difficoltà specifica di raggiungere le isole con i mezzi, non avendo un presidio nell’arcipelago”, sottolinea il comandante.

Per far fronte alle esigenze estive, l’organico è stato implementato di 20 unità, grazie alla convenzione stretta con la Regione Puglia nell’ambito della campagna antincendio boschivo 2022, che termina oggi, 15 settembre. In particolare, sono state aggiunte due squadre da 5 unità ciascuna (la prima per 93 giorni, la seconda per il mese di agosto) e 4 Dos (Direttore operazioni di spegnimento) con relativi autisti, dislocati nei distretti di Foggia e San Severo per il Tavoliere, Vico per il Gargano e Deliceto per i Monti Dauni. Previste, infine, unità dedicate in sala operativa.

I primi dati, seppure parziali, contano ben 85 ettari di bosco distrutti, 50 di pascolo e 947 di campi, ma il bilancio è destinato a salire. “Per un buon 25% degli interventi è stato necessario l’intervento dei mezzi aerei – canadair e fire boss – con centinaia di lanci di acqua. E’ una percentuale importante”, rileva l’ingegnere a capo del comando di via Napoli, dovuta soprattutto alla “complessa morfologia del territorio. Inoltre, essendo molti incendi boschivi ‘di chioma’, e non di superficie, il modo più efficace per controllare le fiamme è dall’alto”.

Ma non solo. “Si è trattato quasi sempre di incendi boschivi di interfaccia, prossimi cioè a insediamenti e centri abitati”, puntualizza De Pinto. Tra gli interventi più difficoltosi vi è sicuramente quello di Sant’Agata, “dove erano attivi almeno tre fronti di fuoco collinari, tutti in luoghi impervi, con le fiamme che hanno lambito la periferia della città. Sono state  36 ore molto impegnative e anche le attività di bonifica sono state complesse”.

Nella maggior parte dei casi si è trattato di incendi colposi, ma una buona percentuale dei roghi è di natura dolosa. “Tanto si potrebbe evitare con una buona previsione e prevenzione delle emergenze, come la pulizia del sottobosco e delle strade, vigilanza attiva classica o mediante nuove tecnologie. Non è semplice perché il territorio è davvero vasto, ma non è nemmeno impossibile. La tecnologia potrebbe aiutarci molto”.Fortunatamente il territorio può contare su una macchina organizzativa abbastanza rodata: “C’è stata una grande attività di collaborazione tra vigili del fuoco, protezione civile, arif  e volontari. Non posso non ringraziare gli uomini e le donne del 115 che si sono spesi tantissimo, ma anche la prefettura per l’azione di coordinamento e i sindaci dei comuni coinvolti, che hanno messo in campo tutte le risorse delle amministrazioni comunali coinvolte. E’ stata una stagione molto impegnativaLe condizioni climatiche caratterizzate da caldo torrido, vento e assenza di piogge non ci hanno aiutato, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile e anche di più”, conclude.

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