L’ok del Senato all'emendamento che facilita la cessione dei crediti dà nuovo vigore ad un incentivo che continua a godere di un forte appeal: anche a
L’ok del Senato all’emendamento che facilita la cessione dei crediti dà nuovo vigore ad un incentivo che continua a godere di un forte appeal: anche ad agosto, periodo di solito caratterizzato dalle chiusure estive, il ricorso al Superbonus 110% si è mantenuto su livelli alti. Nel mese scorso, evidenzia una nota dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), è proseguita la crescita degli investimenti legati all’incentivo che favorisce i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico di edifici ed abitazioni: secondo il monitoraggio di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e dei Ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica, si registrano 234.907 interventi, per un ammontare corrispondente di 43 miliardi di euro. Rispetto alla rilevazione precedente (31 luglio), c’è stato un aumento dell’’8,9% in numero e dell’8,2% nell’importo, ovvero quasi 20.000 interventi aggiuntivi per un valore corrispondente di circa 3,3 miliardi. Nel report si rileva inoltre «un’accelerazione degli interventi su immobili unifamiliari, giunti a rappresentare nel mese scorso il 55,1% del totale. Un boom su cui incide «l’approssimarsi della scadenza della detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori complessivi». Seguono le unità immobiliari indipendenti (30,4%). I condomini, infine, che rappresentano il 14,5% del totale degli interventi in termini di importo continuano ad avere una importanza significativa: incidono per quasi la metà dell’ammontare complessivo (20,7 miliardi su 43). Quanto alla distribuzione geografica, gli interventi legati al Superbonus 110% si concentrano soprattutto al Nord (50%). A seguire il Sud (30%) e il Centro (20%). Al primo posto la Lombardia, poi Veneto e Lazio. Al Sud bene Puglia, Sicilia, Campania e Calabria.
«L’ok del Senato è una nota positiva in un momento drammatico per le aziende dovuto ai rincari energetici – commenta il presidente dell’Ance Puglia, Nicola Bonerba -. Bisogna continuare ad eseguire interventi a regola d’arte e le imprese devono conservare un alto livello di qualificazione. Ora ci auguriamo che il sistema bancario sblocchi i crediti che si erano incagliati, cosa che aveva messo a rischio fallimento migliaia di imprese della nostra regione. Il Superbonus rappresenta una leva efficace di rilancio per le costruzioni e l’intera economia e svolge un ruolo cruciale nell’ammodernamento e messa in sicurezza del patrimonio abitativo italiano». Con il via libera del Senato si supera lo scoglio della responsabilità in solido in capo alle banche e agli altri intermediari che acquistano i crediti d’imposta generati dai bonus edilizi. Ora, per evitare le frodi, nel testo è stabilito che «la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus si configura solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”». «Il provvedimento sullo sblocco dei crediti va nella direzione giusta, ma adesso bisogna confrontarsi con le banche per capire come e quando agiranno perché ora la palla, nei fatti, passa a loro. Agli atti formali devono seguire anche azioni concrete del governo», commentano il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e il vice commissario, Dario Damiani. «Ora Letta chieda scusa e con lui anche tutti gli altri – la reazione del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte -. Grazie al M5S e a quelli che Letta ha chiamato piccoli calcoli elettorali è stata trovata una soluzione per 40mila imprese edilizie, lavoratori e famiglie che erano stati dimenticati da tutti».
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