Un terzo cantiere archeologico aperto nella zona del porto (ora interrato) dell’antica Siponto, dove le prospezioni geofisiche hanno evidenziato la pr
Un terzo cantiere archeologico aperto nella zona del porto (ora interrato) dell’antica Siponto, dove le prospezioni geofisiche hanno evidenziato la presenza di una struttura con abside, verosimilmente una chiesa di epoca tardo antica. E’ quello aperto ieri, nell’ambito della seconda campagna di scavo avviata nel parco archeologico di Siponto, prima colonia romana in Puglia e importante città tardoantica e medievale. L’area di indagine si aggiungerà alle altre due già avviate lo scorso anno: la prima, relativa ad una importante abitazione di epoca medievale, incuneata in un quartiere che ricalca gli allineamenti viari di epoca romana; la seconda nell’area dell’anfiteatro, dove sono emersi i resti di abitazioni più modeste accanto ad una porzione di cimitero medievale.
“Proseguiremo le indagini nei due cantieri già avviati lo scorso anno, con l’obiettivo di portare alla luce altre testimonianze, sia per quanto riguarda il cuore della città antica che l’area dell’anfiteatro, nella speranza di arrivare a spingerci fino alle strutture dell’antica arena. Ma soprattutto indagheremo meglio l’area relativa all’antico porto di Siponto, che era il più importante della Daunia, dove riteniamo di poter trovare le tracce di una chiesa di epoca tardoantica”; spiega l’archeologo Giuliano Volpe, già rettore Unifg e oggi professore ordinario in forza all’Università di Bari. Sarà lui a dirigere i lavori della campagna di scavo, insieme ai colleghi di sempre Maria Turchiano e Roberto Goffredo dell’Università di Foggia.
Gli scavi andranno avanti fino al prossimo 14 ottobre, periodo durante il quale si alterneranno due gruppi di archeologi, ricercatori e studenti delle università di Bari e Foggia, legate in una collaborazione sempre più stretta e suggellata anche dal corso di laurea magistrale interateneo in Archeologia. “Sarà una campagna molto partecipata: nel complesso saranno coinvolti 70 tra docenti, ricercatori e studenti, con un picco di presenze stimato sulle 40 presenze”, aggiunge. L’obiettivo è, ovviamente, indagare e riportare alla luce le testimonianze dell’antica città di Siponto, della quale si conosce meno del 5%. Il progetto, che dal prossimo anno coinvolgerà anche gli studiosi della Mc Gill University di Montreal, è grande ed ambizioso e presuppone un impegno di lungo durata.Accanto alle collaborazioni e ai partenariati istituzionali – la direzione del Parco Archeologico di Siponto, la Direzione Regionale Musei, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia e il Comune di Manfredonia – si è stretto un nuovo rapporto con la Caritas di Manfredonia: “Avvieremo e svilupperemo insieme importanti attività di tipo sociale e culturale”, anticipa l’archeologo a FoggiaToday. “Speriamo di avere risultati significativi. Sono molto ottimista – conclude Volpe – perché quest’anno la ricerca comincia ad entrare nel vivo”.
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