La Protezione civile ha messo nero su bianco che la fabbrica di mascherine voluta da Emiliano e allestita dall’ex dirigente arrestato, Mario Lerario,
La Protezione civile ha messo nero su bianco che la fabbrica di mascherine voluta da Emiliano e allestita dall’ex dirigente arrestato, Mario Lerario, non riprenderà a produrre. E anche per questo ha annullato in autotutela uno dei tanti appalti urgenti di Lerario, quello per la fornitura degli scaffali metallici nel magazzino dello stabilimento della Zona industriale di Bari. Fornitura che Lerario aveva appaltato, come aveva fatto per tanti altri arredi utilizzati in questi anni nelle strutture per l’emergenza, all’imprenditore Sigismondo Zema, suo coindagato (per corruzione) nell’inchiesta del Procuratore di Bari, Roberto Rossi, e dell’aggiunto Alessio Coccioli.
Il dietrofront sull’acquisto degli scaffali da 167mila euro arriva dopo che gli uffici hanno rilevato «profili di criticità» nel provvedimento con cui, a novembre 2021, Lerario aveva affidato alla ditta Zema «lavori di manutenzione urgenti»
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