Ci sono sconfitte che riguardano tutti; città, istituzioni, cittadini e tessuto socio-politico

Il gravissimo fatto che si è verificato ieri notte, un’efferata sparatoria nel luna park della città con un ferito grave, impone una ponderata rif

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La cabina di regia è fissata per martedì, il consiglio dei ministri invece per il prossimo giovedì, ma probabilmente si attenderà davvero l’ultimo minuto – ovvero i dati dell’andamento dell’epidemia delle ultime ore – prima di scrivere quel decreto che più di altri segnerà un punto di snodo nelle regole da seguire da quando è cominciata la pandemia. Un testo assolutamente necessario, senza il quale sarebbe decretata la fine di ogni restrizione a partire dal Primo maggio e gli esperti sono invece ancora molto prudenti, visto che la circolazione del coronavirus è ancora alta e anche il numero dei morti è in media di quasi 140 al giorno. Troppi per calare ovunque dal viso anche le mascherine al chiuso, che il ministro della Salute, Roberto Speranza, pensa invece di lasciare ancora dove più alto è il rischio di contagio dovuto a vicinanza o numero di presenti. Resterebbe dunque l’obbligo anche negli stadi, mentre se ne dovrebbe fare a meno per andare al supermarket o fare shopping per negozi, così come per consumare un caffè al bar o quando ci sialza da tavola al ristorante, anche se si è al chiuso. Resta ancora tutto da dipanare, invece, il nodo scuola, ma tutto fa pensare che la situazione resti com’è fino all’obbligo servirebbe un nuovo atto di legge che difficilmente verrà promulgato. Per il resto – mezzi di trasporto, luoghi di lavoro, ospedali e Rsa – l’obbligo di mascherina resterà. Anzi, nelle strutture sanitarie fino al 31 dicembre sarà obbligatorio mostrare il Super Green Pass. Che per il resto scomparirà ovunque, anche nella sua versione basica. Per gli ultracinquantenni, per le forze dell’ordine e armate, il personale della scuola e delle università, resterà infine ancora fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale, che sarà esteso al 31 dicembre per i lavoratori della sanità. Vediamo punto per punto Al lavoro Al lavoro dovrebbe restare l’obbligo di indossare la mascherina e fino alla fine dell’anno resta la possibilità di ricorrere allo smart working senza accordo collettivo. Il Green Pass non verrà più richiesto, ma resterà “attivo”. In vacanza Accesso in hotel così come nei B&B senza Green Pass e stesso discorso per i musei. Niente certificato anche per chi viaggia da e per l’Italia. In viaggio Restano le mascherine sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e locali, come i tram. Gli esperti vogliono lasciare l’obbligo delle Ffp2 anziché dare il via libera alle chirurgiche. Cinema e teatri Addio green pass per cinema, teatro, discoteca stadi e concertoni. La mascherina dovrebbe restare obbligatoria al cinema, a teatro e comunque negli spettacoli al chiuso. Al ristorante Addio al green pass ovunque al chiuso per bar e ristoranti anche all’interno degli hotel. Via anche le mascherine quando ci si alza dal tavolo. A scuola A scuola restano le mascherine, dalle elementari in su, università comprese. L’obbligo a questo punto dovrebbe restare fino alla fine dell’anno scolastico e varrebbe tanto gli studenti che per il personale docente. Lo sport Per allenarsi, fare nuoto o attività in palestra, anche al chiuso, niente Green Pass. Lo stesso vale per centri benessere e termali, dalle saune ai bagni turchi. Cosa rimane Fino al 31 dicembre resterà l’obbligo di avere il Green Pass rafforzato per entrare in ospedale e nei luoghi dove si trovano le persone fragili, cioè malati e anziani. In questi casi andrà anche portata sempre la mascherina.
Il gravissimo fatto che si è verificato ieri notte, un’efferata sparatoria nel luna park della città con un ferito grave, impone una ponderata riflessione e una rapida reazione delle istituzioni che deve andare ben oltre la condanna, lo sconcerto e il dolore.
Sia ben chiaro, ciò che è accaduto non appartiene, per vissuto e consolidata tradizione, alla storia della mia città né alla nostra comunità per lo più laboriosa, onesta, alacre e solidale.
Ma è accaduto ed è inutile far finta di nulla, ̀ ̀ .
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Si certamente!
La politica ha il dovere di sollecitare l’attenzione degli organismi competenti per tenere alta l’attenzione e impedire infiltrazioni della criminalità organizzata, per mantenere la coesione sociale e il senso di appartenenza nel segno dell’onestà.
La politica ha anche un’altro compito: quello di pacificare verso l’alto la città, riposizionandola nel posto che merita.
Attorno alla competenza, alla responsabilità e alla prevenzione ruotano il presente e il futuro di Manfredonia, che durante l’estate triplica le presenze, e che vive giorno e notte per le sue offerte di intrattenimenti, culturali e ludici.
Auspico che tutte le istituzioni locali facciano quadrato intorno ad un evento del genere, per formalizzare una proposta al Ministero dell’Interno tesa ad aumentare il numero di uomini che garantiscano sicurezza sull’intero territorio.
Con onestà giova ricordare che l’Amministrazione comunale non possiede né le competenze specifiche per materia né la titolarità, che fa capo al ministero dell’interno, per una più diffusa capillarità applicativa dei concetti di safety e di security.
Tuttavia, ritengo doveroso che si convochi un consiglio comunale monotematico sulla sicurezza e la legalità in città, per discutere e trovare insieme a tutti i consiglieri comunali, di qualsiasi schieramento, le soluzioni immediate.
Noi cittadini onesti abbiamo bisogno di sentire lo Stato più vicino al territorio, ed in questi momenti le parole sono pietre che ritornano indietro e fanno male, soprattutto quando vengono pronunciate in libertà, specie se rivolte nei confronti di un apparato democratico come le forze dell’ordine che operano con regole di ingaggio ben precise e con i mezzi messi a disposizione dalla Stato.
Lo Stato faccia lo Stato perché già in altre occasioni ha dimostrato tutta la sua forza in questo territorio, noi questa battaglia vogliamo vincerla.
Progetto Popolare Manfredonia

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