sperando porti gratificazioni non solo a me e alla società, ma soprattutto ai tifosi. Vogliamo onorare la la maglia per questa che è una piazza import
sperando porti gratificazioni non solo a me e alla società, ma soprattutto ai tifosi. Vogliamo onorare la la maglia per questa che è una piazza importantissima”. Mister Boscaglia si presenta al popolo rossonero, ribadendo le promesse fatte già in mattinata. Non risultati, ma l’impegno di dare il massimo: “Fare benissimo non significa per forza vincere, ma che la gente si identifichi nella squadra e viceversa. Sono venuto qui per fare un bel percorso, farmi conoscere come persona, conoscere Foggia e i foggiani, la vostra passione i vostri colori e sapori. Senza questi presupposti non potrei lavorare bene”.
Accanto a lui, c’è anche il nuovo diesse, colui che dovrà costruire la squadra adatta alle esigenze tecnico-tattiche del nuovo mister: “Non è da tutti fare il direttore sportivo del Foggia. Questa è una grande opportunità, stiamo lavorando sodo sin dal primo incontro con il tecnico. Essere qui è anche una grande responsabilità. Cercheremo di porre una base importante di 20-21 giocatori per il ritiro, poi qualche casella la lasceremo libera per gli eventuali colpi finali, come è successo l’anno scorso con Ferrante”, ha spiegato.
Boscaglia arriva dopo Zeman, ma non avverte la responsabilità: “Sono un mister con tante panchine in B, ho vinto sei campionati. Non sono venuto per sostituire lui, ma per fare il mio percorso. E’ un mito che sta facendo tanto per il calcio e anche per noi siciliani, ma non avverto il peso di allenare dopo lui. Se pesa a voi non è un mio problema”. Ci sono poi parole dolci per la città: “C’è stata una cattiva pubblicità, accade anche da me in Sicilia, poi quando le persone ci arrivano non vogliono andare più via, non mi fermo ai luoghi comuni”.
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