comunicato del Comitato contro l’ inquinamento acustico per la Tutela dei Residenti e dei turisti

A Manfredonia, strade, vicoli, piazze prese d’assalto da avventori pendolari proveniente da tutta la provincia con conseguente caos fino alle 5 del ma

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A Manfredonia, strade, vicoli, piazze prese d’assalto da avventori pendolari proveniente da tutta la provincia con conseguente caos fino alle 5 del mattino con i residenti disperati bloccati in casa senza poter dormire.

Da quando è ritornato il “tutti liberi”, tutti i giorni e soprattutto nei week-end è ripresa la movida selvaggia in barba agli assembramenti con alcuni locali che addirittura somministrano bevande alcoliche a minori di 18 anni. Una delle situazioni più caotiche e disperate si registra nel centro storico dove un Comitato di cittadini Sipontini residenti è stato costretto ad inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere l’intervento delle Forze dell’ordine nei luoghi dove i giovani utilizzano gli spazi pubblici come valvola di sfogo con rumori e fracasso fino a notte fonda e addirittura fino all’alba, soprattutto nelle zone abitate da locali e dehors: c’è chi ha avviato raccolte di firme e petizioni, e chi lamenta il disturbo con lettere e telefonate sia al primo cittadino che alle forze dell’ordine segnalando problemi di decoro e invivibilità che sfociano in risse, urla, schiamazzi, degrado che per i residenti di alcune zone del centro storico si trasforma in un diffuso senso di insicurezza che li porta a chiedere un’intensificazione dei controlli in strada, soprattutto nelle aree della movida frequentate dai giovani che preferiscono andare in giro durante la notte piuttosto nelle prime ore serali mostrando la totale assenza del senso civico.

I residenti sono ormai stanchi della movida selvaggia che rende invivibile il centro storico e porta problemi uditivi, extrauditivi, di natura biologica, al deprezzamento degli immobili, alla fuga gli stessi in  luoghi più tranquilli e creano problemi anche al riposo dei turisti che nel centro storico affollano i numerosi bed & breakfast e sono costretti a fuggire in luoghi di villeggiatura che garantiscono una migliore qualità della vita.

In questa situazione di disagio, da una parte occorrono immediati provvedimenti drastici: rieducazione dei giovani coinvolgendo anche i genitori dei minori, incremento delle forze dell’ordine per effettuare più controlli mirati oltre a sanzioni e punizioni esemplari vere e severe per i trasgressori e l’applicazione delle regole e delle Leggi vigenti mentre dall’altra parte si potrebbero sperimentare delle norme premiali che prevedono l’esonero del pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico per i gestori dei locali che rispettano le Ordinanze Sindacali emanate nel 2011 dall’ex Sindaco Angelo Riccardi o viceversa sanzioni e punizioni esemplari per i trasgressori che dovrebbero arrivare anche alla chiusura dei locali in caso di reiterata violazione delle suindicate Ordinanze Sindacali, delle leggi sull’inquinamento acustico e delle regole di convivenza civile.

Gli stessi residenti, invocano a viva voce  il ripristino delle due Ordinanza Sindacali che l’Ex Sindaco Angelo Riccardi nel 2011 con molto coraggio emanò nel 2011 allo scopo di orientare strategicamente gli orari in cui erano consentite le emissioni sonore e la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, due problemi delicati che il primo cittadino di Manfredonia ritenette utile regolamentare ed emanare per evitare le spiacevoli ricadute che potevano avere sulla pacifica convivenza della nostra Comunità. L’allora primo cittadino di Manfredonia Angelo Riccardi, infatti, nonostante le tante difficoltà, riuscì con questi due provvedimenti coraggiosi a mettere a punto un quadro normativo in equilibrio tra i diversi interessi in gioco: da un lato la necessità degli esercenti di diversificare e potenziare la propria offerta, di cui il sottofondo musicale sembra sia parte ormai irrinunciabile; dall’altra il diritto di residenti e turisti a riposare senza dover subire volumi alti e schiamazzi degli avventori che si protraggono fino a notte inoltrata anche quando i locali sono chiusi ormai da qualche ora.

“Difficoltà accentuata dalla conformazione stessa della nostra città che presenta molti locali pubblici sovrastati dalle abitazioni private. Fu infatti grazie a questi due provvedimenti emanati in sinergia con gli esercenti e con la polizia locale che si riuscì a porre un freno e regolamentare gli orari in cui era possibile utilizzare gli apparecchi di diffusione sonora ed era possibile somministrare alimenti e bevande. Nello specifico l’Ordinanza n° 17 del giugno 2011 disponeva che tutte le attività di pubblico esercizio che utilizzavano fonti sonore dovevano cessare di emettere suoni entro la ore 24.00, mentre l’Ordinanza n° 18 determinava invece l’orario di attività di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico a seconda delle zone di operatività degli esercizi.

L’inosservanza degli obblighi veniva sanzionata mediante l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che partiva da euro 500,16 fino ad arrivare a 3.000,98 euro ed in caso di reiterate violazioni, scattavano sanzioni sempre più pesanti.

In questa situazione, l’amministrazione comunale e la Questura dovrebbero fare un dispiegamento importante di forze dell’ordine (carabinieri, finanzieri, agenti, polizia locale e personale dell’ARPA addetti alla misurazione e valutazione dell’inquinamento acustico) coordinate proprio dalla Questura con provvedimenti drastici che dovrebbero arrivare fino alla chiusura dei locali della movida che incorrono in reiterate violazioni delle Leggi e Ordinanze Sindacali e intraprendere azioni nei confronti dei giovani che si intrattengono a intorno ai tavoli dei locali chiusi con urla e schiamazzi di diverso tipo.

Il Comitato contro l’inquinamento acustico per la tutela dei residenti e dei turisti

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