Usura, in Puglia è una «pandemia»

Non c’è soltanto il Covid e la guerra a preoccupare gli italiani e i pugliesi in particolare. Purtroppo, da un paio di anni, altri due «virus», si

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Non c’è soltanto il Covid e la guerra a preoccupare gli italiani e i pugliesi in particolare. Purtroppo, da un paio di anni, altri due «virus», silenti ma invasivi, si sono consolidati e, anzi, hanno ulteriormente infestato il tessuto economico e sociale del Paese e della nostra regione offrendo un’incredibile occasione di guadagno alla criminalità. Il Covid, soprattutto, ha esposto le imprese e intere famiglie a una fragilità economica che le ha rese sempre più esposte a fenomeni come l’usura e l’estorsione. Ci sono vuoti creati dalla pandemia nei quali si è inserita con forza la criminalità organizzata, tentando di fare affari sull’impoverimento altrui, «strozzando» chi si trova in difficoltà.

I numeri drammatici forniti dal Ministero dell’Interno (commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura) e dalla «Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II» (che riunisce in tutta Italia 32 Fondazioni associate) ne sono una conferma: nel 2021 la Puglia è la regione italiana che ha presentato più istanze ai fini del beneficio economico dell’elargizione per estorsione (ben 67 e già 8 nei primi due mesi del 2022) e per l’erogazione del mutuo per usura (27 e 5 nel primo bimestre 2022) all’apposito Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, l’organismo che esamina e delibera sulle domande di accesso ai benefici del Fondo di solidarietà. Su un totale di 21 miliardi stanziati in tutta Italia, oltre 2 miliardi e 789 milioni sono stati attribuiti alle vittime di estorsione e usura della Puglia

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