Lo spettro della crisi aleggia sull’industria in Puglia

Spie del malessere sono la contrazione degli ordinativi e le lunghe attese, che in alcuni comparti stanno diventando insostenibili, per le materie

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Spie del malessere sono la contrazione degli ordinativi e le lunghe attese, che in alcuni comparti stanno diventando insostenibili, per le materie prime e le macchine essenziali alle attività.

«Proprio in questi giorni abbiamo calcolato una flessione degli ordini del 6,7% rispetto all’anno scorso, quando però registrammo un rimbalzo record del 25%. Non c’è ancora allarme, in quanto il portafoglio ordini resta di tutto rispetto, ma sicuramente è il segnale che il quadro sta mutando e che bisogna intervenire in fretta». La testimonianza diretta di Salvatore De Riccardis, titolare nel Salento delle omonime storiche «Fonderie», da cui escono componenti per macchine movimento terra esportati in tutta Europa, conferma il peggioramento delle prospettive rilevato dal Centro studi di Confindustria: la produzione industriale frena (sotto il servizio).

Caro energia, penuria di materie prime, rischio di una stretta al credito per il prossimo aumento del costo del denaro da parte della Bce sono temi, e problemi, ben presenti fra gli industriali di Puglia e Basilicata.

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