Scoperta un super-Terra vicino alla zona abitabile della sua stella

Una super-Terra, grande quattro volte il nostro pianeta, è stata scoperta vicino al limite della zona abitabile della sua stella, chiamata Ross 508: l

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Una superTerra, grande quattro volte il nostro pianeta, è stata scoperta vicino al limite della zona abitabile della sua stella, chiamata Ross 508: la sua presenza è stata rivelata dai movimenti quasi impercettibili che l’astro compie a causa dell’attrazione gravitazionale esercitata dal pianeta che gli orbita intorno.

Rappresentazione artistica di una super-Terra in orbita intorno a una nana rossa (fonte: Gabriel Pérez Díaz, SMM/IAC) © Ansa

Si tratta del primo esopianeta scoperto nell’ambito della nuova indagine partita nel 2019 che utilizza il telescopio Subaru alle Hawaii, dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (Naoj). La ricerca è online sulla piattaforma arXiv, che accoglie articoli in attesa della revisione della comunità scientifica, ed è in via di pubblicazione sulla rivista della Società Astronomica del Giappone.

Ross 508, situata a soli 36,5 anni luce di distanza, è una nana rossa, molto più piccola e debole del nostro Sole.

Il pianeta appena scoperto, Ross 508 b (che viste le dimensioni è altamente probabile sia di tipo terrestre o roccioso), le orbita intorno ogni 10,75 giorni: può sembrare quindi che il pianeta sia troppo vicino alla sua stella, ma a quella distanza la radiazione che lo colpisce è solo 1,4 volte quella che colpisce la Terra, caratteristica che lo colloca molto vicino al limite interno della zona abitabile. In ogni caso, è improbabile che la superTerra ospiti forme di vita, per lo meno come la conosciamo.

Ross 508 è una delle stelle più piccole e deboli con un pianeta in orbita individuato grazie al metodo della velocità radiale, noto anche come metodo Doppler: quando l’astro si sposta leggermente verso di noi, la luce stellare che raggiunge la Terra si trova più sul blu, mentre quando si allontana, la luce si sposta verso il rosso. Questo suggerisce che le future indagini che utilizzeranno questa tecnica di osservazione hanno il potenziale per scoprire un vasto tesoro di esopianeti in orbita attorno a stelle deboli.

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