«Chi paga il caffè per gli altri?» Regione, il concorso dei rebus

Uno su due non si è presentato, e uno su sei è risultato idoneo. Ma tra i 3.621 che hanno superato la preselezione soltanto in 209, vale a dire me

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«Chi paga il caffè per gli altri?» Regione, il concorso dei rebus

Uno su due non si è presentato, e uno su sei è risultato idoneo. Ma tra i 3.621 che hanno superato la preselezione soltanto in 209, vale a dire meno di uno su 19, otterrà un posto da funzionario in Regione. La prima fase del maxiconcorso si è conclusa martedì, senza grossi problemi ma non senza qualche polemica anche per via di alcune domande sbagliate e incomprensibili.

Il giallo si è verificato nell’ultima prova, quella per gli specialisti delle Risorse umane, dove la commissione ha ritenuto di dover annullare una delle domande «situazionali». «Devi tenere un corso di formazione per un’azienda a 300 km da casa tua. L’inizio della formazione è previsto per le 10.00, ma il tuo referente ti chiede, con un solo giorno di anticipo, se è possibile iniziare alle 9.00 per permettere ai partecipanti di finire prima. Hai già prenotato il biglietto del treno e non ci sono treni precedenti. Cosa fai?», era il quesito che presentava tre alternative ritenute errate dalla commissione. Al termine dei 60 minuti è stato chiesto ai partecipanti di tornare a sedersi, ed hanno avuto altri 90 secondi per rispondere a un altro quesito dello stesso genere: «Nel gruppo di lavoro che coordini, c’è un dipendente che tende sempre a procrastinare (scritto così, ndr) il momento in cui deve prendere delle decisioni perché ha paura di sbagliare. Come ti comporti?». Ne sono nate polemiche, e qualcuno nella sede di Foggia ha chiesto alla commissione di verbalizzare la presenza di persone estranee al concorso.

Sarà un caso, ma la prova di martedì pomeriggio è stata quella con il maggior numero assoluto di idonei: a fronte dei 1.673 partecipanti nella sede di Foggia e 784 a Lecce, a superare il punteggio minimo sono stati rispettivamente 445 e 175 concorrenti. Dunque oltre 600 idonei per 7 posti, un sesto di quelli totali di tutti i profili (per il profilo dei tecnici dell’agricoltura gli idonei totali sono 26 per 20 posti).

Il contenuto dei test situazionali ha comunque lasciato più di un dubbio (agli aspiranti avvocati è stato ad esempio chiesto questo: «Fai parte di un gruppo di lavoro e hai chiamato il bar per la pausa caffè. Al momento di pagare il conto, ti accorgi che mancano i soldi di una consumazione. Come ti comporti?»). Anche il livello del nozionismo richiesto in alcuni test è parso un po’ particolare e slegato dal contesto: ai concorrenti per la comunicazione istituzionale è stato chiesto «Quali variabili pone in relazione la legge di Okun». Qualche polemica anche per la presenza, nelle commissioni di concorso, di tre candidati alle elezioni amministrative di giugno: formalmente non esiste alcuna incompatibilità (il divieto posto dalla legge vale solo per i titolari di cariche politiche), ma per ragioni di opportunità sarebbe stato meglio prevederne l’esclusione anche perché la Regione non ha un albo dei commissari ma per la scelta ha utilizzato un sistema (basato sulle autocertificazioni) che ha mostrato molti limiti.

«Siamo molto soddisfatti di come è andata – dice però l’assessore regionale al Personale, Gianni Stea, che l’ultimo giorno ha presenziato ai test del mattino a Foggia -, e stiamo cercando di fare in modo che le operazioni di verifica da parte delle commissioni siano il più celere possibili». Dovrà essere svolta la valutazione dei titoli, per ottenere il punteggio definitivo e dunque le graduatorie. «Mi auguravo di poter effettuare le assunzioni già il 1° luglio – dice Stea -, non sarà possibile, ma credo che l’obiettivo del 1° agosto verrà confermato». I concorsi per la categoria C (impiegati, basta il diploma) e della categoria B (autisti) partiranno invece nel corso del mese di luglio, quasi certamente nella seconda quindicina: oltre ai tempi tecnici per la nomina delle commissioni, c’è da fare i conti con la disponibilità delle strutture.

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