La portaerei americana saluta la Puglia: si riapre il «fronte» tra Grecia e Turchia

La portaerei a propulsione nucleare USS Harry S. Truman ha lasciato il Mare Adriatico, diretta forse verso un nuovo-vecchio fronte: quello tra Gre

Terza campagna di scavi a Siponto per ‘scoprire’ la parte sepolta dell’anfiteatro romano
Villa Rosa.uno dei Luoghi piu romantici in Puglia
La via Appia è ufficialmente nel Patrimonio Mondiale Unesco: 60esimo sito in Italia

Scudo antisottomarini fra Adriatico e Jonio

La portaerei a propulsione nucleare USS Harry S. Truman ha lasciato il Mare Adriatico, diretta forse verso un nuovo-vecchio fronte: quello tra Grecia e Turchia.

I 332,8 metri di lunghezza di questa fortezza galleggiante, nelle scorse ore sono sfilate lungo la costa pugliese. Stando alle fonti non secretate disponibili, la nave ha sostanzialmente circumnavigato la regione diretta probabilmente, nell’Egeo.

Sono due mesi che questo colosso (può imbarcare fino a 90 velivoli ad ala fissa o rotante e superare le 6.000 persone a bordo) fa la spola tra Adriatico e Ionio, nell’ambito di esercitazioni certo, ma anche, inutile negarlo, nell’ambito delle tensioni geopolitiche innescate, il 24 febbraio scorso, dall’invasione dell’Ucraina, a opera della Russia. Mentre è chiaro il «messaggio» che la sua presenza comporta, in termini di «rassicurazione» dei Paesi aderenti all’Alleanza, non è chiaro a quali esigenze risponda questo rischieramento nel Mediterraneo, che fa seguito ad una «sosta tecnica operativa» di alcuni giorni a Trieste. Ovviamente non viaggia sola, fa parte di un nutrito gruppo di sei unità navali (come il cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti «Bainbridge» appartenente alla classe Arleigh Burke), e – econdo la testata greca Pentapostagma.gr – il riposizionamento della Truman farebbe seguito al «rifiuto di Ankara di assistere la Nato con unità di superficie e sottomarini nel Mar Nero».

«A Creta – riporta Pentapostagma.gr – sono stati attivati ​​i missili antiaerei greci S-300, in combinazione con i voli di AWACS greci (l’Awacs è un sistema radar aviotrasportato utilizzato per la sorveglianza aerea; ndr) e HERON UAV (aeromobili a pilotaggio remoto; ndr) nell’Egeo, il che dimostra che l’esercito greco si sta preparando per tutti gli scenari nel prossimo futuro».

La stampa turca, dal canto suo, avrebbe già riportato le proteste del ministero degli Esteri per violazioni, reiterate, del proprio spazio aereo.

Sullo sfondo, ma mica poi tanto, mercoledì Nicosia ha emesso un Natex (un avviso ai naviganti) annunciando l’inizio di attività di perforazione nel sud-ovest di Cipro, a caccia di idrocarburi vitali, oggi più che mai, per l’Italia e l’Europa tutta.

COMMENTI

WORDPRESS: 0