Ecco l’esercito dei risparmiatori truffati in Puglia e Basilicata

Secondo alcuni sarebbe stata una missione impossibile: restituire il maltolto ai risparmiatori danneggiati dal fallimento delle loro banche o, com

Cresce fatturato delle cooperative foggiane. “E il 2018 sarà l’anno del grano duro”
Lunedì la processione in onore di San Lorenzo Maiorano
Un Natale al contrario

Soldi in dogana a Orio,2.7 milioni in 6 mesi Ristoratore di Seriate con 100  mila euro - Cronaca, Orio al Serio

Secondo alcuni sarebbe stata una missione impossibile: restituire il maltolto ai risparmiatori danneggiati dal fallimento delle loro banche o, comunque, truffati dagli istituti di credito falliti. E invece no. Dopo mesi di battaglie e attese anche in Puglia e Basilicata sono arrivati gli indennizzi (in Puglia sino ad ora quasi 17 milioni e mezzo di euro mentre in Basilicata poco più che 4 milioni e 300mila euro) in favore di quei risparmiatori (in Puglia finora sono stati 2694 mentre in Basilicata 668) che, entro i termini previsti (il 18 giugno 2020) avevano presentato regolare domanda (in Puglia le domande presentate sono state 2781 mentre in Basilicata 675) al Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Il Fir, è bene spiegare, è stato istituito dalla legge di Bilancio del 2018 presso il ministero dell’Economia e delle finanze per indennizzare i risparmiatori che hanno subìto «un pregiudizio ingiusto» da parte di banche con sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1 gennaio 2018 (Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le loro controllate).

Hanno accesso al fondo i risparmiatori, persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli o coltivatori diretti, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le microimprese che occupano meno di dieci persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro, in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche poste in liquidazione coatta. Per gli azionisti, l’indennizzo è pari al 30% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100mila euro per ciascun risparmiatore; per gli obbligazionisti subordinati, invece, l’indennizzo è pari al 95% del costo di acquisto.

Spulciando i numeri forniti da Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici spa, nata nel 1993 in seguito alla scissione dall’Istituto nazionale delle assicurazioni), interamente partecipata dal Ministro delle Economie e Finanze che, tra le sue oltre 40 linee di attività per conto di diverse Istituzioni italiane, distinte tra servizi assicurativi pubblici, finanziari e di sostegno, gestisce anche che di fatto anche il Fondo indennizzo risparmiatori, in Puglia, in provincia di Bari, 531 piccoli azionisti e obbligazionisti travolti dai fallimenti hanno ottenuto finora quasi 4 milioni di indennizzi. Segue la provincia di Barletta-Andria-Trani con poco più di 3 milioni di euro per 245 risparmiatori.

In Basilicata, invece, meno di un milione di euro di indennizzi sono stati già erogati per 210 risparmiatori della provincia di Matera e oltre 3 milioni per i 458 azionisti e obbligazionisti della provincia di Potenza.

Certo, spiegano i tecnici della Consap, al momento le domande complessivamente valutate dalla commissione tecnica sono 128.511 pari al 89% di quelle complessivamente pervenute (144.245) da tutta Italia per un controvalore di oltre euro 854,2 milioni di euro.

Inoltre, è stato spostato dal 15 marzo (termine introdotto dalla Legge di Bilancio per l’anno 2022) al 1 maggio 2022 (proroga introdotta dal decreto legge n.228/2021 – «Milleproroghe») il termine a disposizione dei risparmiatori per accedere al Fondo indennizzo risparmiatori se in precedenza hanno presentato una domanda incompleta o se hanno avviato la procedura telematica sul portale Consap che però non è stata completata.

COMMENTI

WORDPRESS: 0