Nel 2021 la Puglia ha «sforato» il tetto di spesa per la sanità di circa 500 milioni di euro, in parte ripianato dai 66milioni del payback, cioè i
Nel 2021 la Puglia ha «sforato» il tetto di spesa per la sanità di circa 500 milioni di euro, in parte ripianato dai 66milioni del payback, cioè il contributo che le aziende farmaceutiche versano alle regioni, e da 188 milioni di contributo integrativo Covid.
È quanto emerso oggi durante l’audizione dell’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, in I e III commissione consiliare. C’è quindi uno squilibrio complessivo di circa 255 milioni che va coperto entro il 15 luglio.
La spesa farmaceutica ospedaliera incide per 200 milioni, poi ci sono i costi della dotazione organica tra nuove assunzioni e rinnovi contrattuali, circa 70-80 milioni; 180 milioni è costata la mobilità passiva. «Le perdite – spiega il presidente della I commissione, Fabiano Amati – sono ripartite in modo omogeneo su tutte le aziende sanitarie. Pesano la spesa farmaceutica, la mobilità passiva e il decremento demografico. La ricetta mi sembra, dunque, la riduzione della spesa, la riqualificazione dei servizi e la nascita di bambini».
La Puglia nel 2021 ha ricevuto dallo Stato 7 miliardi e 655 milioni, ma ha speso 8 miliardi e 155 milioni.
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