Compie oggi 30 anni il servizio di assistenza 118 attivo 24 ore su 24 in tutta Italia, da due anni diventato la trincea della pandemia con gli equipag
Compie oggi 30 anni il servizio di assistenza 118 attivo 24 ore su 24 in tutta Italia, da due anni diventato la trincea della pandemia con gli equipaggi e i mezzi occupati fino al 60 per cento nei periodi peggiori della seconda ondata nell’autunno del 2020.
Ancora oggi il 118, spiega Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118, in un caso su tre di chiamate per Covid, si occupa di portare in ospedale i pazienti.
“Con il COVID-19 noi, operatori del 118, abbiamo retto all’assalto più spaventoso alla vita e alla salute degli italiani dopo la seconda guerra mondiale, mettendo in sicurezza l’intero Sistema Sanitario Nazionale.
E ancora oggi, alla quinta ondata, quell’assalto è in pieno corso, la gente, per quanto con minore frequenza rispetto alle fasi 1 e 2 della pandemia, continua a non respirare, e noi serriamo i ranghi”, spiega Balzanelli.
Il primo nucleo 118 è nato a Bologna, il primo giugno 1990 in occasione dei mondiali di calcio.
In contemporanea il 118 è stato attivato a Udine ma il primo servizio a coprire una intera provincia è nato a Gorizia nel 1991, scelta come laboratorio dalla Regione FVG che, assieme all’Emilia-Romagna, è stata quindi la prima regione ad attivare il servizio.
Nel 1990 Bologna Soccorso era ancora un nucleo indipendente, ma già rispondeva al numero 118.
Il servizio “118” vero e proprio come lo è oggi, è stato istituito in seguito dal “decreto De Lorenzo” firmato del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga del 27 marzo 1992, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
Compie oggi 30 anni il servizio di assistenza 118 attivo 24 ore su 24 in tutta Italia, da due anni diventato la trincea della pandemia con gli equipaggi e i mezzi occupati fino al 60 per cento nei periodi peggiori della seconda ondata nell’autunno del 2020.
Ancora oggi il 118, spiega Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118, in un caso su tre di chiamate per Covid, si occupa di portare in ospedale i pazienti.
“Con il COVID-19 noi, operatori del 118, abbiamo retto all’assalto più spaventoso alla vita e alla salute degli italiani dopo la seconda guerra mondiale, mettendo in sicurezza l’intero Sistema Sanitario Nazionale.
E ancora oggi, alla quinta ondata, quell’assalto è in pieno corso, la gente, per quanto con minore frequenza rispetto alle fasi 1 e 2 della pandemia, continua a non respirare, e noi serriamo i ranghi”, spiega Balzanelli.
Il primo nucleo 118 è nato a Bologna, il primo giugno 1990 in occasione dei mondiali di calcio.
In contemporanea il 118 è stato attivato a Udine ma il primo servizio a coprire una intera provincia è nato a Gorizia nel 1991, scelta come laboratorio dalla Regione FVG che, assieme all’Emilia-Romagna, è stata quindi la prima regione ad attivare il servizio.
Nel 1990 Bologna Soccorso era ancora un nucleo indipendente, ma già rispondeva al numero 118.
Il servizio “118” vero e proprio come lo è oggi, è stato istituito in seguito dal “decreto De Lorenzo” firmato del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga del 27 marzo 1992, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
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