Ucraina, Biden: “In gioco le democrazie del mondo”. Mosca: “Prioritario il controllo del Donbass”

Mentre i negoziati tra Russia e Ucraina non fanno passi avanti, anzi le posizioni appaiono sempre più irrigidite, lo scontro armato prosegue mietendo

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Mentre i negoziati tra Russia e Ucraina non fanno passi avanti, anzi le posizioni appaiono sempre più irrigidite, lo scontro armato prosegue mietendo vittime tra civili e tra soldati di entrambe le parti.

Joe Biden, tra i soldati americani in Polonia, lancia l’allarme: “La posta in gioco non è solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo”.

Potrebbe esserci anche l’Italia tra i Paesi garanti della sicurezza dell’Ucraina. Lo ha detto in un’intervista con i media georgiani Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky. “I membri permanenti (del Consiglio di sicurezza) delle Nazioni Unite devono essere i garanti della nostra sicurezza. Vorremmo aggiungere anche la Turchia, la Germania, il Canada, Israele”. E ci sono “anche informazioni di un interesse dell’Italia a unirsi a questo processo”, ha scritto Yermak su Telegram, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda.

Intanto Mosca mette suo figlio nel mirino: c’è lui dietro le armi chimiche di Kiev.

Nonostante i diffusi resoconti sui problemi che le forze armate di Vladimir Putin stanno riscontrando sul terreno in Ucraina, i soldati russi stanno ricevendo dai loro superiori l’indicazione che la guerra debba finire entro il nove maggio, data in cui la Russia celebra la ‘giornata della vittoria’ in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.

Il primo obiettivo per le forze russe in Ucraina è il controllo dell’intera regione del Donbass, ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Intanto secondo il Guardian, Kiev afferma che le forze russe hanno creato un parziale corridoio terrestre verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk.

LA GUERRA – Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico contro il centro di comando dell’aeronautica militare di Kiev a Vinnytsia, nell’Ucraina centro-occidentale. Sono stati sparati sei missili da crociera, alcuni dei quali abbattuti dalla contraerea, mentre gli altri hanno colpito diversi edifici, provocando danni alle infrastrutture, attualmente in corso di valutazione. Lo riferiscono le forze armate di Kiev, citate da Ukrinform.

La contraerea ucraina ha abbattuto tre missili cruise lanciati dalle navi russe nel Mar Nero e diretti nell’aerea di Odessa. E’ quanto fa sapere il Comando operativo dell’esercito a Odessa spiegando che la situazione, nella zona, “è sotto controllo”.

Si temono circa 300 morti nell’attacco russo al teatro di Mariupol del 16 marzo scorso. La Francia ha annunciato un’operazione umanitaria di evacuazione della popolazione, insieme a Turchia e Grecia, nella città assediata e spettrale. L”esercito russo ha bombardato un policlinico a Kharkiv, nel distretto di Osnovyansky: sono morte 4 persone. Mentre sale a 135 il numero dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, secondo l’ufficio della Procura ucraina in un aggiornamento condiviso dal Parlamento di Kiev.

La Chiesa russa ortodossa riferisce che un cappellano militare russo è stato ucciso da un attacco missilistico ucraino nel sud-ovest della Russia vicino al confine con l’Ucraina. Oleg Artyomov si trovava nel villaggio di Zhuravlyovka.

L’EUROPA E ZELENSKY – L’Ue si dice “pronta a chiudere scappatoie, a contrastare possibili manovre evasive e a imporre nuove misure coordinate per minimizzare la capacità” della Russia “di continuare l’aggressione” all’Ucraina. Zelensky ringrazia i 27 – a eccezione dell’Ungheria -, ma biasima il ritardo con cui secondo lui si è mossa l’Europa: le sanzioni sono arrivate “un po’ tardi”, ha detto il presidente ucraino. E intanto sono ripresi a Bruxelles i lavori del Consiglio europeo, che al secondo giorno, è dedicato in particolare all’energia.

LE MINACCE SUL NUCLEARE E LE SMENTITE – Forte reazione da parte di Mosca che smentisce, attraverso il suo ambasciatore a Roma Sergey Razov, l’ipotesi di una “minaccia nucleare” ventilata da Biden e Zelensky e apre un’inchiesta sulla possibilità che Kiev stia fabbricando armi biologiche. Contro la Russia è stata aperta “una guerra ibrida totale”, secondo il ministro degli Esteri Seghei Lavrov.  Il Cremlino ha negato poi qualsiasi violazione delle leggi internazionali sulle bombe al fosforo.

Gli Stati Uniti non hanno intenzione di usare le armi chimiche qualunque siano le circostanze, ha affermato un funzionario della Casa Bianca. Tuttavia Joe Biden, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, fa un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale e sposa il ‘tradizionale’ approccio americano: quello che prevede l’uso della minaccia di una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in “circostanze estreme”. Il cambio di rotta, riporta il Wall Street Journal, è avvenuto sotto la pressione delle ultime settimane degli alleati che ha spinto Biden a ripensare la sua posizione. “La posta in gioco – ha detto Biden alle truppe Usa in Polonia – non e’ solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo” ricordando che “siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie”.

PUTIN CITA I ROGHI NAZISTI – Putin ha paragonato il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti. Non si è fatta attendere la replica della scrittrice J K Rowling, ‘madre’ di Harry Potter.

INDIA E CINA ORA VOGLIONO ‘UNA TREGUA IMMEDIATA’ –  India e Cina vogliono un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Lo dice il ministro degli Esteri indiano, Jaishankar dopo un colloquio con l’omologo cinese Wang Yi. La Cina intanto respinge “con forza” accuse “e sospetti infondati” e “ogni tentativo di esercitare coercizione e pressione” e critica la Nato “residuo della Guerra Fredda”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin dice che “le sanzioni non aiuteranno a risolvere i problemi” e che “il dialogo” è l’unico strumento.

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