Gino Lisa, compagnie dietro l’angolo e meno di 10 giorni per presentare un’offerta: “Sono più che sufficienti”

Il banner dell’avviso pubblico per lo sviluppo del traffico da e per l’aeroporto di Foggia compare appena si atterra su aeroportidipuglia.it: “Aer

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Il banner dell’avviso pubblico per lo sviluppo del traffico da e per l’aeroporto di Foggia compare appena si atterra su aeroportidipuglia.it: “Aeroporti di Puglia S.P.A. si propone di avviare i collegamenti aerei punto a punto e/o verso hub aeroportuali da/per l’aeroporto di Foggia, sulla base di un programma di start-up”.

Il bando pubblicato il 22 marzo scade alle 12 del 30 marzo 2022, vale a dire 8 giorni di tempo, per presentare una manifestazione di interesse con allegata proposta relativa al network di rotte offerte e annesso business plan in grado di comprovare le effettive prospettive di redditività dopo la fase di startup.

Qualcuno ha storto il naso da queste parti, ma in quel di Bari sembrano sicuri del fatto loro: “Sono più che sufficienti”, afferma senza tema di smentita il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile. Sono convinti che parteciperanno più di due compagnie.

Dall’8 marzo è lui a guidare il Consiglio di Amministrazione, vice presidente fino al giorno prima. Tanto per sintetizzare il suo curriculum, ha 48 anni, è un imprenditore nel settore edile civile, con specializzazione nel settore turistico-alberghiero, negli anni si è specializzato nell’attività di intermediazione immobiliare ed è vice presidente di Federalberghi Bari e Bat.

A sentirlo infonde ottimismo e ammette di aver provato “una scarica di adrenalina fortissima” all’uscita del bando e di essersi sentito sollevato. Insomma, è lui per primo a crederci e a scommetterci. Aveva preso in mano lui, oramai da un po’, la pratica del Gino Lisa con il piglio di una sfida e, a onor del vero, non si è mai sottratto alle domande scomode. Era stato lui il 15 novembre 2021 a presentarsi a sorpresa nella ‘fossa dei leoni’, un seminario nella sede della Camera di Commercio promosso dal Comitato Vola Gino Lisa, che in quei giorni pungolava con una certa insistenza.

Nella stessa giornata del bando, è arrivata la deroga per portare l’aeroporto alla VI categoria antincendio e l’Enav ha autorizzato il prolungamento dell’orario di apertura dalle 7 alle 23. L’esito dell’interlocuzione diretta tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, lascia ben sperare anche per il distaccamento dei vigili del fuoco: la volontà di realizzarlo pare ci sia tutta.

A spiegare le ragioni della scadenza del bando per il supporto finanziario marketing così ravvicinata è proprio il numero uno di Aeroporti di Puglia: “Altrimenti non ce la faremmo ad aprire entro il 30 giugno”. La fa piuttosto facile: il vettore deve fare una proposta, presentare gli aeromobili a disposizione, le rotte che offre e tradurlo in  soldoni. “È molto più impegnativo quello che è stato già fatto finora”, sottolinea il presidente Antonio Vasile. Il grosso è fatto, ora sarebbe più o meno discesa.

È balenata anche l’ipotesi che la compagnia aerea fosse già dietro l’angolo. Ma, semmai, ce ne sarebbero state diverse che si sono avvicinate, e il terreno è stato sondato. “In questi mesi, abbiamo interloquito con le compagnie, tanti si sono fatti avanti”, ripete Vasile. E a essere sinceri, sembra curioso anche lui di aprire le buste. Il Comitato Vola Gino Lisa ne avrebbe portate alcune, altre Confindustria Foggia e chiaramente si tende a favorire la più ampia partecipazione dei vettori, trattandosi di una procedura competitiva.

La crociata del Comitato guidato da Sergio Venturino ha smosso le acque anche quando erano impantanate e ha chiamato a raccolta tutti gli attori del territorio interessati all’attivazione dei voli, con una campagna a tambur battente. Gli industriali, dal canto loro, avrebbero sfoderato l’artiglieria pesante e tirato la volata per accelerare con il bando. Confindustria Foggia ha accompagnato la proposta di un piano industriale, ci lavorava da mesi e si sarebbe mossa anche Confindustria nazionale, che ospita all’interno le compagnie.

Nel bando sono menzionati alcuni aeromobili in riferimento alle tariffe dei servizi di handling. Si fa riferimento agli ATR 42 e 72, Saab 200, Embraer 145, A319 e B737 (dal 200 al 700), Embraer 190 e 195, insomma, alcuni anche piuttosto grandi. Potrebbero farsi avanti le compagnie più disparate, da Eurowings a Meridiana, da Lumiwings fino a Ryanair, solo per citare alcuni marchi.

“Come elemento preferenziale di connettività, si evidenzia il collegamento con l’area di Milano”, si legge nell’avviso pubblico. “Abbiamo ascoltato quello che ci hanno chiesto i foggiani, gli stakeholder del territorio sono stati sentiti, io per primo sono andato agli incontri e mi hanno detto che per lavorare serviva Milano”, spiega Vasile. Da industriale, non ne fa mistero, gli farebbe piacere che proponessero Malpensa, che consentirebbe di avere “un hub per andare in tutto il mondo” o addirittura Bergamo perché “ci inserisce nel circuito del low cost mondiale”. Ma i vettori saranno liberi di avanzare qualunque tipo di proposta.

Lo scetticismo è comprensibile dopo tanti anni di chiusura e non se ne può fare certo una colpa ai foggiani rimasti a terra sognando di volare, non per un capriccio ma per una legittima aspettativa sovente alimentata dalla politica. E forse anche lui è consapevole di dover scalfire una certa ostilità nel territorio.

I 200mila passeggeri indicati come possibile traffico annuale massimo, dato alla base del regime di Servizio di Interesse Economico Generale, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, secondo Adp sono “un numero altissimo”, almeno nel primo e nel secondo anno, anche considerata la ricettività del territorio.

“Noi dobbiamo consentire a Foggia di avere una crescita graduale – afferma il presidente di Adp – L’impegno che abbiamo preso con la Regione è che al terzo anno l’aeroporto di Foggia si dovrà mantenere da solo”. E se non dovesse farcela? C’è il piano B, o meglio, quello che resta il piano A: la protezione civile aerea, che comunque avrà la sua base al Gino Lisa.

Il banner dell’avviso pubblico per lo sviluppo del traffico da e per l’aeroporto di Foggia compare appena si atterra su aeroportidipuglia.it: “Aeroporti di Puglia S.P.A. si propone di avviare i collegamenti aerei punto a punto e/o verso hub aeroportuali da/per l’aeroporto di Foggia, sulla base di un programma di start-up”.

Il bando pubblicato il 22 marzo scade alle 12 del 30 marzo 2022, vale a dire 8 giorni di tempo, per presentare una manifestazione di interesse con allegata proposta relativa al network di rotte offerte e annesso business plan in grado di comprovare le effettive prospettive di redditività dopo la fase di startup.

Qualcuno ha storto il naso da queste parti, ma in quel di Bari sembrano sicuri del fatto loro: “Sono più che sufficienti”, afferma senza tema di smentita il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile. Sono convinti che parteciperanno più di due compagnie.

Dall’8 marzo è lui a guidare il Consiglio di Amministrazione, vice presidente fino al giorno prima. Tanto per sintetizzare il suo curriculum, ha 48 anni, è un imprenditore nel settore edile civile, con specializzazione nel settore turistico-alberghiero, negli anni si è specializzato nell’attività di intermediazione immobiliare ed è vice presidente di Federalberghi Bari e Bat.

A sentirlo infonde ottimismo e ammette di aver provato “una scarica di adrenalina fortissima” all’uscita del bando e di essersi sentito sollevato. Insomma, è lui per primo a crederci e a scommetterci. Aveva preso in mano lui, oramai da un po’, la pratica del Gino Lisa con il piglio di una sfida e, a onor del vero, non si è mai sottratto alle domande scomode. Era stato lui il 15 novembre 2021 a presentarsi a sorpresa nella ‘fossa dei leoni’, un seminario nella sede della Camera di Commercio promosso dal Comitato Vola Gino Lisa, che in quei giorni pungolava con una certa insistenza.

Nella stessa giornata del bando, è arrivata la deroga per portare l’aeroporto alla VI categoria antincendio e l’Enav ha autorizzato il prolungamento dell’orario di apertura dalle 7 alle 23. L’esito dell’interlocuzione diretta tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, lascia ben sperare anche per il distaccamento dei vigili del fuoco: la volontà di realizzarlo pare ci sia tutta.

A spiegare le ragioni della scadenza del bando per il supporto finanziario marketing così ravvicinata è proprio il numero uno di Aeroporti di Puglia: “Altrimenti non ce la faremmo ad aprire entro il 30 giugno”. La fa piuttosto facile: il vettore deve fare una proposta, presentare gli aeromobili a disposizione, le rotte che offre e tradurlo in  soldoni. “È molto più impegnativo quello che è stato già fatto finora”, sottolinea il presidente Antonio Vasile. Il grosso è fatto, ora sarebbe più o meno discesa.

È balenata anche l’ipotesi che la compagnia aerea fosse già dietro l’angolo. Ma, semmai, ce ne sarebbero state diverse che si sono avvicinate, e il terreno è stato sondato. “In questi mesi, abbiamo interloquito con le compagnie, tanti si sono fatti avanti”, ripete Vasile. E a essere sinceri, sembra curioso anche lui di aprire le buste. Il Comitato Vola Gino Lisa ne avrebbe portate alcune, altre Confindustria Foggia e chiaramente si tende a favorire la più ampia partecipazione dei vettori, trattandosi di una procedura competitiva.

La crociata del Comitato guidato da Sergio Venturino ha smosso le acque anche quando erano impantanate e ha chiamato a raccolta tutti gli attori del territorio interessati all’attivazione dei voli, con una campagna a tambur battente. Gli industriali, dal canto loro, avrebbero sfoderato l’artiglieria pesante e tirato la volata per accelerare con il bando. Confindustria Foggia ha accompagnato la proposta di un piano industriale, ci lavorava da mesi e si sarebbe mossa anche Confindustria nazionale, che ospita all’interno le compagnie.

Nel bando sono menzionati alcuni aeromobili in riferimento alle tariffe dei servizi di handling. Si fa riferimento agli ATR 42 e 72, Saab 200, Embraer 145, A319 e B737 (dal 200 al 700), Embraer 190 e 195, insomma, alcuni anche piuttosto grandi. Potrebbero farsi avanti le compagnie più disparate, da Eurowings a Meridiana, da Lumiwings fino a Ryanair, solo per citare alcuni marchi.

“Come elemento preferenziale di connettività, si evidenzia il collegamento con l’area di Milano”, si legge nell’avviso pubblico. “Abbiamo ascoltato quello che ci hanno chiesto i foggiani, gli stakeholder del territorio sono stati sentiti, io per primo sono andato agli incontri e mi hanno detto che per lavorare serviva Milano”, spiega Vasile. Da industriale, non ne fa mistero, gli farebbe piacere che proponessero Malpensa, che consentirebbe di avere “un hub per andare in tutto il mondo” o addirittura Bergamo perché “ci inserisce nel circuito del low cost mondiale”. Ma i vettori saranno liberi di avanzare qualunque tipo di proposta.

Lo scetticismo è comprensibile dopo tanti anni di chiusura e non se ne può fare certo una colpa ai foggiani rimasti a terra sognando di volare, non per un capriccio ma per una legittima aspettativa sovente alimentata dalla politica. E forse anche lui è consapevole di dover scalfire una certa ostilità nel territorio.

I 200mila passeggeri indicati come possibile traffico annuale massimo, dato alla base del regime di Servizio di Interesse Economico Generale, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, secondo Adp sono “un numero altissimo”, almeno nel primo e nel secondo anno, anche considerata la ricettività del territorio.

“Noi dobbiamo consentire a Foggia di avere una crescita graduale – afferma il presidente di Adp – L’impegno che abbiamo preso con la Regione è che al terzo anno l’aeroporto di Foggia si dovrà mantenere da solo”. E se non dovesse farcela? C’è il piano B, o meglio, quello che resta il piano A: la protezione civile aerea, che comunque avrà la sua base al Gino Lisa.

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