Le motovazioni ambientali. Tecniche e di oppurninita che 0hanno portato i cittadini di Manfredonia e tutti gli Enti del territorio, dal Comune, all’Au
Le motovazioni ambientali. Tecniche e di oppurninita che 0hanno portato i cittadini di Manfredonia e tutti gli Enti del territorio, dal Comune, all’Autorità Portuale, alla Regione, ad opporsi alla costruzione del deposito costiero Gpl di Energas, restano valide pur in presenza di una mutata condizione complessiva delle politiche energetiche nazionali. Per questo ho apprezzato l’iniziativa del Sindaco Rotice di riportare all’attenzione del dibattito pubblico, attraverso un Consiglio Comunale monotematico, la vicenda legata al via libera al progetto”.
“Anche la presenza di parlamentari e Consiglieri regionali dei diversi schieramenti politici prosegue il presidente – evidenzia la volontà del territorio di non pagare l’ennesimo prezzo, in termini ambientali, a scelte politiche calate dall’alto. Non sfugge a nessuno che le vicende internazionali hanno riportato in primo piano le questioni legate all’approvvigionamento energetico. Ma ritirare fuori in questo momento un progetto che lo stesso promotore dichiarò abbandonato, appare più una trovata estemporanea che non una reale azione programmatoria. Transizione ecologica, sostenibilità ambientale e politiche energetiche dovranno trovare quanto prima nuovi equilibri nazionali per garantire a tutti crescita e sviluppo”.
“Il progetto Energas a Manfredonia appare, però, più come una scelta logistica che non un intervento strategico di politica energetica. La costruzione di un grosso deposito di gas liquido, con ridotte ricadute occupazionali e in un’area a forte vocazione turistica e agricola conclude Gelsomino – non sembra, nella comparazione costi benefici, una soluzione economicamente vantaggiosa nè soprattutto lungimirante per il nostro territorio”.
COMMENTI