In Italia aumentano le famiglie, ma sono sempre più piccole. È il dato che emerge dall'ultimo censimento permanente della popolazione realizzato dall'
In Italia aumentano le famiglie, ma sono sempre più piccole. È il dato che emerge dall’ultimo censimento permanente della popolazione realizzato dall’Istat e riferito agli anni 2018 e 2019.
Il dato è evidente in tutto il Paese: Il numero medio di componenti , infatti, scende da 3,35 del 1971 a 2,29 del 2019. Nelle regioni del Sud, dove le famiglie sono storicamente più numerose, si attesta a 2,5 componenti ma erano 3,75 nei primi anni ’70 e 2,92 all’inizio del nuovo millennio.
Le profonde trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato la Penisola nel mezzo secolo osservato, il calo delle nascite, il progressivo invecchiamento della popolazione e il consistente ingresso di cittadini stranieri hanno contribuito al forte ridimensionamento delle famiglie. A crescere sono soprattutto le famiglie unipersonali, pari a 9.073.852 nel 2019, il 35,1% del totale contro il 12,9% del 1971. In altri termini, vive da solo circa il 15% delle persone abitualmente dimoranti in Italia.
Il maggior incremento delle famiglie unipersonali si registra nelle regioni del Centro (+21%), mentre al Nord si conferma il numero assoluto più alto di famiglie con una sola persona (37,7%).
In Italia più di una famiglia su tre (35,1%) è formata da una sola persona, il 27,1% da due componenti, il 18,5% da tre persone. Le famiglie costituite da quattro componenti sono il 14,2%, quelle da cinque sono il 3,7% mentre le famiglie numerose (6 o più componenti) rappresentano l’1,4% del totale. Le famiglie unipersonali sono maggiormente diffuse in Liguria, Valle D’Aosta (più di quattro famiglie su 10) e nel Lazio (39,3%); in Puglia e in Campania, invece, sono meno di tre su 10.
Pur registrandosi un calo delle famiglie numerose, la Puglia è una delle regioni con il più alto numero di famiglie con 6 o più componenti, con una concentrazione maggiore proprio nella provincia di Foggia.
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