È Manfredoniana la deputata che ha “salvato” Draghi, il voto di Francesca Troiano decisivo sulla riforma del Catasto

Il Governo Draghi ha rischiato di cadere nelle scorse ore. Lo hanno confermato anche fonti interne all’esecutivo, impegnato in questi giorni ad ap

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L'intervista all'On. Francesca Troiano del M5S

Il Governo Draghi ha rischiato di cadere nelle scorse ore. Lo hanno confermato anche fonti interne all’esecutivo, impegnato in questi giorni ad approvare le importanti modifiche sul Catasto. La sottosegretaria Maria Cecilia Guerra infatti aveva affermato che se la maggioranza fosse andata sotto in commissione sugli emendamenti avrebbe fatto le valigie. Ma tutto è andato liscio e, così come si apprende da fonti parlamentari, grazie al voto determinante di una deputata originaria del foggiano.

Determinante, infatti, è stato il voto della parlamentare Francesca Troiano, manfredoniana del Movimento 5 Stelle. Suo il 23esimo voto in commissione finanze che ha consentito di fatto al Governo di reggersi in piedi in un momento già delicato per via dell’emergenza sanitaria e delle tensioni internazionali. Il motivo della contesa è stato l’art. 6 sulla revisione e riorganizzazione del Catasto che, secondo la minoranza, porterebbe ad un aumento delle tasse sui patrimoni immobiliari. Il centrodestra compatto chiedeva con forza lo stralcio del provvedimento sul catasto paventando una sorta di patrimoniale occulta. Ma alla fine, anche se di poco, la linea Draghi ha prevalso.

“Il provvedimento sul catasto – dichiara Francesca Troiano – è un atto doveroso che gli italiani attendono da anni. I Comuni hanno necessità assoluta di una vera riorganizzazione del catasto. Un doveroso atto di riequilibrio e giustizia sociale. Una fotografia reale della situazione per consentire nel 2026 di poter mettere in campo tutte le misure necessarie per rendere eque e redistribuite le imposte locali. La difesa dei palazzinari, di rendite di posizioni va contro gli interessi legittimi della stragrande maggioranza dei cittadini italiani. Non ci sarà nessuna patrimoniale sulla casa – conclude la pentastellata – un vero bene supremo, solo un quadro chiaro sul quale lavorare per rendere europeo, giusto e trasparente l’intero sistema”.

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