“Porte aperte agli stranieri e chiuse agli italiani: 30 mila piccole imprese, spesso a conduzione familiare, a cui il governo sembra voler togliere l’
“Porte aperte agli stranieri e chiuse agli italiani: 30 mila piccole imprese, spesso a conduzione familiare, a cui il governo sembra voler togliere l’attività di sostentamento. Speriamo di sbagliarci, ma la decisione del Consiglio dei Ministri sui concessionari delle spiagge, così come è, rischia di tradursi in un regalo ai gruppi stranieri. Non c’è traccia di garanzia che la tanto proclamata tutela della concorrenza non si riveli, nei fatti, come un lasciapassare per le multinazionali con le spalle molto più larghe delle realtà imprenditoriali che in Italia gestiscono i lidi. Siamo d’accordo sulla necessità di chiudere una pagina di decennale incertezza che incombe sui concessionari, che meritano di poter operare e investire con prospettive chiare. E siamo ugualmente d’accordo con la tutela delle spiagge libere e della libera accessibilità. E’ tutto giusto, ma ci aspettiamo che il governo dia indicazioni precise a tutela di migliaia di piccole imprese che da anni gestiscono le nostre spiagge. Non vorremmo assistere all’arrivo di grossi investitori, allettati dall’appeal turistico della nostra costa, pronti a vincere gare irraggiungibili per gli attuali gestori. Servono regole certe e chiare perché altrimenti si tratterebbe di uno scippo nei confronti degli operatori italiani e sarebbe intollerabile”.
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