Movida spenta, gli psicologi pugliesi: “Il virus ha compromesso socialità e relazioni. Siamo di fronte a una rivoluzione”

Sul drastico calo della movida non ci sono soltanto le considerazioni dei ristoratori. Ma a “certificarlo”, sotto un altro punto di vista, e a tentare

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Sul drastico calo della movida non ci sono soltanto le considerazioni dei ristoratori. Ma a “certificarlo”, sotto un altro punto di vista, e a tentare di spiegarne le motivazioni interviene direttamente l’Ordine degli psicologi di Puglia. Perché la principale causa si nasconde proprio nella mente dei più giovani, tra i più vessati in questi due anni di pandemia. E così, per la paura di contrarre il Covid, dal desiderio di libertà si è passati a un calo delle interazioni sociali.“Ansia e fasi di disagio psichico che potrebbero indurre alla depressione sono le maggiori conseguenze di questi due anni di pandemia e i numeri dei casi che trattiamo sono balzati alle stelle – spiega Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia – I dati del consiglio nazionale dell’Ordine parlano chiaro: otto persone su dieci hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato. Due su dieci soffrono invece di disturbi mentali più severi”.

Il presidente la definisce una vera e propria rivoluzione sociale. Tra le più complesse degli ultimi decenni, dato che le percezioni personali stanno mutando, così come le relazioni, sempre più compromesse. “Il disagio mentale è sottile e sotterraneo: non possiamo aspettare che si manifesti nelle sue patologie più estreme e si cronicizzi. Dobbiamo capillarizzare i servizi sul territorio e costruire una rete di assistenza che dia garanzia al cittadino di avere un benessere psicologico e relazionale”.

Per molti è stata interrotta una fase di “costruzione” del sé: “Il gruppo è l’elemento centrale della loro crescita e fornisce la certificazione dell’identità – conclude il presidente – Mancando il gruppo preadolescenti e adolescenti si sono ritrovati soli. Sono aumentati, conseguentemente, gli episodi di aggressività. È una reazione che dobbiamo saper leggere e affrontare. A loro e a tutti coloro i quali stanno avvertendo malessere psicologico dobbiamo il nostro impegno nel creare opportunità di approccio all’ascolto e alla cura, seguiti da un professionista”.

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