Lavoro, Orlando: “Contrastare contratti pirata”

Bisogna contrastare i contratti pirata. "Serve trasparenza sul salario", afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parlando a Radio Anch'io su R

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Bisogna contrastare i contratti pirata. “Serve trasparenza sul salario”, afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parlando a Radio Anch’io su Rai Radio1. “Lo studio che abbiamo presentato ha individuato una serie di fattori e vede lo stallo nell’ambito salariale che ha portato una cifra consistente di lavoratori in una situazione di povertà nonostante lavorino e abbiano tutto il diritto di andare sopra a quella soglia”, ha rivelato Orlando il quale ha evidenziato che la soglia di povertà “è definita dai parametri europei e una delle cinque proposte è anche una revisione di quei parametri perché non considera adeguatamente anche la situazione delle donne” aspetto che se considerato “porterebbe ad una situazione anche peggiore”.

Orlando è intervenuto anche sulla corsa Quirinale. Oggi c’è il vertice del centrosinistra: “Il tema fondamentale, e che è uscito dalla direzione del Pd, resta se si vuole o meno proseguire sulla strada che ha visto la nascita del governo Draghi, se si vuole o meno mantenere un quadro di unità nazionale”. E osserva che allora “se lo si vuole si mantiene la strada che si è scelta, che si sta seguendo fino a qui se non lo si vuole si prosegue e si butta alle ortiche un tentativo faticoso e complesso che però ha provato a dare una risposta complessa all’altezza della situazione che stiamo vivendo”. “Perché è del tutto evidente che se una parte politica si sceglie qualunque nome, e se lo cucina mettendolo sul tavolo senza interlocuzione con il resto del Parlamento…. “, dice ancora Orlando.

“Non parlo di nomi” e “dubito che l’ipotesi di nomi secchi possa toglierci da questa situazione”, ha scandito quindi il ministro del Lavoro secondo il quale “il tema non è soltanto Berlusconi, che ha tutto un portato che conosciamo, il tema è anche l’idea di una autosufficienza e di ‘un prendere o lasciare’ che oggettivamente non può essere il metodo sul quale si costruisce un percorso e una figura condivisa”.

E riguardo ai rumors di una suo scetticismo sull’opzione Draghi al Quirinale: “Io questo gioco non voglio giocarlo. Ho parlato in chiaro alla direzione del Partito, ho detto cosa penso e cioè che Draghi è assolutamente un nome che può dare una risposta in questo momento. Ma il tema fondamentale è come si arriva a questa scelta, cioè qual è il quadro che si arriva a determinare e il metodo che si individua, perché in questo caso il metodo è sostanza”. “Come ho detto precedentemente, l’idea di una elezione, del mantenimento dello spirito che ci ha portato fin qui, espone il Paese a una serie di contraccolpi. Non c’è nessuno scetticismo, Draghi è una delle carte fondamentali e la nostra preoccupazione deve essere quella di non bruciarla” afferma Orlando. “Ma – aggiunge- la carta di Draghi e delle altre che si stanno discutendo saranno più o meno utilizzabili in base alla capacità di dialogo che si aprirà fra le forze politiche”.

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