La Puglia piace per lavorare a distanza: turismo in netta ripresa, ma non è ancora come il 2019

Turismo in Italia: movimenti in ripresa rispetto al 2020, ma i numeri sono ancora lontani dai dati registrati nel periodo pre-pandemia. È quanto e

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Turismo in Italia: movimenti in ripresa rispetto al 2020, ma i numeri sono ancora lontani dai dati registrati nel periodo pre-pandemia. È quanto emerge dai dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2021. Secondo il report diffuso dall’Istituto Nazionale di statistica, le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono cresciute, rispetto al 2020, del 22,3%, ma restano ben sotto i livelli del 2019 (-38,4%).

Per quanto riguarda il periodo estivo (trimestre luglio-settembre), sono circa 177 milioni le presenze turistiche registrate, in aumento del 31% rispetto al 2020, ma il 14% in meno (circa 29 milioni) in rapporto al 2019. I viaggi dei residenti per motivi di lavoro (circa 1,5 milioni) e per vacanza (circa 18 milioni) si attestano ai livelli dei primi nove mesi del 2020, ma rimangono comunque sotto quelli del corrispondente periodo del 2019.

Dai dati dei primi nove mesi emerge una flessione considerevole di presenze turistiche soprattutto nelle regioni del nord, che generalmente la fanno da padrona nel corso delle stagioni invernali, come Valle d’Aosta e le province di Trento e Bolzano: “Le stime danno un’indicazione sia dell’impatto della pandemia sulla stagione turistica invernale in alcune regioni (Valle d’Aosta e Provincie autonome di Trento e Bolzano), sia della perdurante crisi legata ai flussi turistici della componente straniera, soprattutto proveniente da paesi extra Ue, molto rilevante per il Lazio”.

“Se si estende il confronto allo stesso periodo del 2019, le flessioni più consistenti delle presenze hanno interessato il Centro (-48,8%) e le regioni del Nord-ovest (-44,3%). Le ripartizioni del Sud (-39,1%) e delle Isole (-37,8%) sono in linea con la media nazionale (-38,4%) mentre il Nord-est registra una flessione meno ampia (-30,3%). A livello regionale i cali maggiori del numero di presenze riguardano Lazio (-73,4%) e Campania (-60,1%)”.

In Puglia le presenze negli esercizi ricettivi sono aumentate del 26,5% rispetto al 2020, ma il dato resta in flessione (-15,1%) rispetto al periodo pre-pandemia. Soltanto una regione, il Molise, presenta un aumento (seppur lieve, del 3,3%) di presenze anche rispetto al 2019.

Le scelte dei clienti residenti in Italia

Con riferimento alla tipologia ricettiva, il settore extra-alberghiero è quello che si avvicina maggiormente ai livelli pre-pandemici (86,6% del valore riferito al 2019), mentre per il settore alberghiero la distanza resta più ampia (75,8%, con circa 29 milioni di presenze in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

A livello territoriale, la scelta dei turisti residenti in Italia si è orientata prevalentemente verso le località dell’Emilia-Romagna, (15,1% delle presenze complessive contro 14,4% nel 2019), seguita da quelle del Veneto (12,8%) e della Toscana (11,1%), con le stesse posizioni del 2019).

La Puglia si conferma nella top five delle regioni preferite dagli italiani, confermando il quarto posto conquistato nel 2020 e facendo registrare anche un aumento dello 0,4% nel 2021. Nei primi nove mesi dell’anno appena trascorso, il 6,9% degli italiani ha scelto una località pugliese per trascorrere le proprie vacanze.

Quinta la Lombardia (che occupava il quarto posto nel 2019). Il Lazio e la Campania, che registrano le flessioni maggiori in termini di quota di presenze dei clienti residenti, passano rispettivamente dalla quinta posizione del 2019 all’undicesima nel 2021 e dalla settima alla dodicesima. “Nel complesso i flussi crescono nelle prime cinque Regioni – Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Puglia e Lombardia – dove si concentra circa il 52% delle presenze complessive della clientela residente, quasi 2 punti in più rispetto sia al 2019 che al 2020”.

L’andamento in Puglia: i dati di Pugliapromozione

Nei primi sette mesi del 2021 il turismo pugliese ha registrato un incremento del +45% degli arrivi (1.327.000) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A giugno gli arrivi sono più che raddoppiati rispetto al 2020 (+125%) e luglio segna invece il +40%. A luglio 2021 i flussi turistici hanno superato la quantità registrata nello stesso mese del 2019 con un incremento del +1,5% sul totale e del +11,5% sugli arrivi nazionali.

La ripresa è generata soprattutto dal turismo nazionale, ma un contributo considerevole arriva anche dagli stranieri, in particolare da Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Olanda e Polonia.Resta, tuttavia, ampio il divario rispetto al 2019 quando le presenze complessive (sia di provenienza estera che italiana) si attestarono di poco sotto i 2,3 milioni: “Un calo che – si legge sul dossier di Pugliapromozione – potrebbe essere recuperato a partire dal 2022 con la ripresa del turismo business, scolastico e di bassa stagione”.

L’andamento provinciale: il Gargano si conferma

Per quel che concerne le province, nel rapporto 2020-2021 Lecce fa registrare la variazione positiva più elevata con 109mila presenze in più. Il capoluogo di provincia, Otranto e Gallipoli restano le mete più gettonate. Di poco inferiore (+104mila) l’incremento rilevato in Capitanata. Regna il Gargano, sia per quel che concerne le località marittime (Vieste e Peschici) che il turismo religioso (San Giovanni Rotondo).

A seguire, Bari (+86mila), Brindisi (+57mila) e Taranto (+37mila). Più modesto l’incremento fatto registrare dalla Bat con 18mila presenze in più. Restano mare e spiagge le mete preferite, seguite da località rurali e borghi storici. Fanno registrare un aumento, rispetto al 2020, gli itinerari eno-gastronomici, l’artigianato e gli eventi sportivi.

Arrivi per provincia

Rispetto all’anno pre-pandemia, si osserva un cambio nella distribuzione degli arrivi. Nel 2019 era Bari la provincia capofila con il 29,3%, seguita da Lecce (25,3%) e Foggia 22,2%. Nel 2021 il podio vede un rimescolamento delle posizioni, con Lecce che si prende il gradino più alto con il 28,7%, e Foggia la seconda piazza con il 25,7% (+3,5% rispetto al 2019). Scende al terzo gradino Bari, che perde quasi 8 punti percentuali. In flessione, seppur più contenuta, anche il dato di Taranto (da 8,1% a 7,9%), mentre Brindisi sale dall’11,1% all’11,9%. Resta fermo al 4% il dato della provincia di Barletta-Andria-Trani.

Per quanto riguarda le strutture ricettive, soltanto gli ostelli registrano una flessione rispetto al 2020 (-32,1%), mentre i villaggi turistici (+69%) e gli agriturismi (+69%) presentano la variazione positiva più rilevante. Significativo anche il +54,1% (33mila arrivi) fatto registrare dagli alberghi di lusso. Nel complesso, 811mila turisti (il 61%) hanno scelto una struttura alberghiera pugliese, mentre 517mila (39%) hanno preferito altre strutture (affittacamere, agriturismi, ostelli, b&b, campeggi, case, ostelli e villaggi turistici).

Vacanza con lavoro da remoto: Puglia tra le mete favorite

Da evidenziare, i risultati dello studio condotto da Swg riguardante il workation, ovvero la scelta dei luoghi dove lavorare a distanza per un certo periodo, per esempio a settembre e ottobre. Ebbene, la Puglia è la seconda meta preferita, dopo la Toscana, con un incremento del 10% rispetto alla rilevazione di agosto 2020.

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