Dall’altare alla polvere

PAREVA un idillio collaudato che guardava alto e lontano, si sta rivelando invece un maledetto imbroglio, un coacervo di situazioni che minano alla ba

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PAREVA un idillio collaudato che guardava alto e lontano, si sta rivelando invece un maledetto imbroglio, un coacervo di situazioni che minano alla base una intesa politica che voleva avviare il cambiamento, ma anche la fiducia tra esponenti che ci avevano creduto. Un sodalizio politico costituitosi per cimentarsi in una sia pure difficile e complessa contesa elettorale, si è dissolto all’esito negativo e comunque non rispondente alle attese, del risultato elettorale. Il progetto politico “PER la città”, finito in frantumi.

IN UNA NOTA il presidente di Agiamo, Andrea Pagano, senza mezzi termini indica quale responsabile del tracollo elettorale della coalizione Agiamo-Manfredonia Nuova, Giulia Fresca, ex candidata sindaca che l’ha sostenuta a spada tratta, unica eletta di quella coalizione; in particolare «la sua instabilità comportamentale a causa della quale è anche riuscita ad offuscare l’importante risultato raggiunto alle amministrative 2021».

«IMBARAZZANTE e grottesca» definisce Pagano la situazione «in cui siamo stati trascinati e per la quale vogliamo chiedere scusa ai nostri sostenitori ed elettori per la buona fede – rilava – con la quale ci siamo fatti convincere dalle “garanzie” forniteci dall’ex dirigente scolastico Italo Magno su questa ‘professionista’ della quale egli vantava una conoscenza datata e sulla quale ha garantito più volte, tacendoci, però, aspetti e particolari del suo passato che ci avrebbero indotto a declinare immediatamente ogni coinvolgimento politico con entrambi».

IL PRESIDENTE di Agiamo rincara la dose sull’esponente di Manfredonia Nuova allorché fa cenno ad un non meglio specificato «mortificante elenco di défaillance commesse dalla Fresca e dal suo sodale Italo Magno, che non ha mancato di rincarare la dose quando diffamò l’on. Tasso attribuendogli azioni (come un fantomatico accordo con il candidato sindaco Rotice) per le quali ha poi chiesto pubblicamente scusa, salvo ad accettare un incontro col candidato sindaco del centrosinistra Prencipe con relative proposte di incarichi che la stessa ha tentato di far accettare alle liste, le quali hanno mantenuto fede, al contrario suo, al mandato elettorale». Pagano fa anche riferimento a «innumerevoli voci che su di lei (Fresca) si stanno rincorrendo» sulle quali dice di «sorvolare e metterci un punto, perché non desideriamo prolungare oltre questo assurdo teatrino che la Fresca si ostina a tenere in piedi» e minaccia tutele nelle «sedi opportune per eventuali dichiarazioni lesive e infondate». Insomma dagli altari alla polvere.

IL COMUNICATO di Agiamo ha messo molta carne sul fuoco senza peraltro portarla a cottura. Nel senso che ha sciorinato tutta una serie di accuse molte delle quali solo insinuate e sulle quali annuncia solo «noi possiamo provarle». Bene. Ma a questo punto non basta agitare il sacco col gatto chiuso dentro: occorre tirarlo fuori e farlo miagolare. L’elettorato al quale sono stati chiesti i voti, ha diritto di sapere cosa c’è dietro e sotto quella «instabilità comportamentale», quell’«elenco di défaillance», quelle «voci che si rincorrono». Se si vuole fare chiarezza così come è doveroso fare, è indispensabile sollevare tutti i veli e le reticenze.

  Michele Apollonio

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