PNRR, poca Capitanata nel documento di monitoraggio arrivato in Parlamento. Meno male che c’è la Zes Adriatica

È arrivato alla Camera e al Senato il documento di monitoraggio delle politiche pubbliche nel PNRR aggiornato al 18 novembre 2021. Il dossier illustra

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È arrivato alla Camera e al Senato il documento di monitoraggio delle politiche pubbliche nel PNRR aggiornato al 18 novembre 2021. Il dossier illustra gli investimenti e le riforme previsti nel PNRR italiano, approvato con la Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea del 13 luglio 20211, indicando, per ciascuno di essi, gli elementi essenziali relativi agli obiettivi perseguiti, alle risorse stanziate, alla tempistica e ai soggetti coinvolti. Si tratta di un documento generale, che comprende tantissimi allegati, ma da cui già emergono non pochi elementi di analisi su quali e quanti territori saranno maggiormente interessati dalle ingenti risorse in arrivo. Il piano delinea i grossi centri logistici e di sviluppo del Paese e ad un primo parziale studio si può già evidenziare come la Capitanata, fatta salva la Zes e il porto di Manfredonia, sia manchevole di una attenzione peculiare.

Nel piano si ricomprende il vecchio programma della cura del ferro. Come si legge nel documento gli interventi proposti saranno integrati con i sistemi di trasporto regionali. L’investimento consiste nella costruzione di una infrastruttura ferroviaria ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania e ci si aspetta che questa misura non arrecherà un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852. Le tratte sono sempre le stesse, ossia Bicocca-Catenanuova (Palermo-Catania) 37 km; Cancello-Frasso (Napoli-Bari) 16 km e Napoli-Cancello (Napoli-Bari) 16 km.

Previsti 274 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Cataniacostruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa. Tra queste c’è anche la Orsara-Bovino (Napoli-Bari). Al completamento del progetto la tratta Napoli-Bari sarà coperta in 2 ore, invece delle attuali 3 ore e 30 minuti; ci sarà un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte a doppio binario, e un adeguamento della prestazione per consentire il transito di treni merci di lunghezza fino a 750 m, senza limitazioni di peso assiale.

Sempre sul tema della mobilità il PNRR prevede degli hub urbani e linee metropolitane con 9 progetti per stazioni e nodi ferroviari, che fungono da hub di mobilità, e di fermate di linee metropolitane. I centri interessati sono: Villa San Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli e la nuova fermata di S. Maria di Settimo – Montalto. Foggia non pervenuta.

Previste anche la riqualificazione funzionale, accessibilità e intermodalità di 30 stazioni di dimensioni medio-grandi di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico e con alti volumi di traffico descritte come stazioni del circuito Easy&Smart (tra cui Pescara, Potenza, Barletta, Lamezia Terme, Cosenza, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano e Palermo Notarbartolo, Milazzo, Marsala e Siracusa).

Per le due ruote saranno dieci gli itinerari prioritari delle ciclabili turistiche. Eccoli: Ciclovia Vento; Ciclovia Sole; Ciclovia GRAB; Ciclovia dell’Acquedotto pugliese; Ciclovia Adriatica; Ciclovia Tirrenica; Ciclovia del Garda; Ciclovia della Sardegna; Ciclovia della Magna Grecia; Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia.

Il PNRR si propone lo spostamento di almeno il 10 per cento del traffico su auto private verso sistemi di trasporto rapido di massa con la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa con metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km). Il focus dell’intervento sarà principalmente sulle aree metropolitane delle maggiori città italiane.S ono stati già pubblicati bandi di gara per molte città (2 call che riguardano Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Bologna, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto, Trieste) e accordi tra autorità locali e MIMS. Le risorse nazionali hanno finanziato direttamente gli interventi “Bus Rapid Transit” a Taranto per 130 mln di euro.

Foggia è assente anche nella costruzione di almeno 206 km di infrastruttura di trasporto pubblico, nelle aree metropolitane di Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto e Trieste di cui metropolitana per 11 km; tram per 85 km; filovie per 120 km e funivie per 15 km. Inutile parlare di aeroporti. Almeno 13 siti aeroportuali saranno dotati di sistema di gestione del traffico aereo digitalizzato: Roma Fiumicino, Bergamo, Lamezia, Ronchi, Bari, Verona, Torino, Genova, Napoli, Firenze, Palermo, Milano.

Si trova la Capitanata solo per mare, quando si parla delle interconnessioni tra il porto di Manfredonia e le aree urbane di Termoli, Brindisi e Lecce per la Puglia e il Molise. Nuovo slancio alla ZES Ionica Interregionale nelle regioni di Puglia e Basilicata e in particolare per il Porto di Taranto e le aree industriali di Taranto, Potenza e Matera (108,1 milioni); per la ZES Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise nel porto di Manfredonia e nelle aree industriali di Brindisi, Lecce e Manfredonia, per le quali sono previsti 89,1 milioni.

Nel piano si intende assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, ed in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Gli interventi puntano a incentivare le imprese e le aziende a collocare le loro attività produttive nelle ZES. Sono previsti fondi anche corposi per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

Mentre si prevede di intervenire su 48 edifici giudiziari entro la metà del 2026 efficientando 290.000 mq(con un risparmio pari a circa 2.500 tCO2 e 0,7 Ktep all’anno con conseguente riduzione delle emissioni di 2,4Kt CO2 l’anno). L’intervento si focalizza, sull’efficientamento e sulla manutenzione di beni esistenti e mira inoltre garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili e l’utilizzo di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili; ad adeguare le strutture, e ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici e ad effettuare analisi di monitoraggio e misurazione dei consumi energetici finalizzate alla massimizzazione dell’efficienza e alla minimizzazione dei consumi e dell’impatto ambientale. Gli edifici coinvolti nel progetto sono collocati nelle seguenti città: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, Messina, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Trani, Torino, Velletri e Venezia. Innovazione per 18 isole minori tra cui le Isole Tremiti, insieme a Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Pelagie, isole Sulcitanee, con la realizzazione di un back hauling sottomarino in fibra ottica.

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