Nel Foggiano distrutti ulivi, spalliere di uva e pini. Ma l’ondata maltempo fa danni in tutta la Puglia

L’ultima ondata di maltempo dell’estate 2021 con bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate violente a macchia di leopardo fa salire il conto dei danni

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Una giornata a Siponto…..12 Luglio 1885
Grandine in provincia di Foggia: danni a ciliegie, cocomeri e frutteti „

L’ultima ondata di maltempo dell’estate 2021 con bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate violente a macchia di leopardo fa salire il conto dei danni provocati all’agricoltura. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia, in occasione dell’ondata di maltempo che ha colpito la Puglia nelle ultime 48 ore, con le situazioni più gravi in provincia di Foggia dove una violenta tromba d’aria ha abbattuto ulivi, spalliere di uva, ma ha anche divelto pini e querce secolari, mentre in provincia di Brindisi angurie e meloni sono stati distrutti dalla violenta grandinata che ha raso al suolo anche i neo impianti di carciofi e broccoli.

L’estate 2021 si chiude con il 58% in più rispetto all’anno scorso di bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e tempeste di fulmini ed effetti devastanti su città e campagne, con la stagione estiva che si classifica dal punto di vista climatologico come la sesta più calda dal 1800 con una temperatura superiore di 1,55 gradi rispetto alla media, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. Siamo di fronte – continua la Coldiretti regionale – alle conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio – sottolinea Coldiretti Puglia – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 230 i comuni, ovvero l’89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra. Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia – perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi. La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia – ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.

 

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