Foggia, fumata nera per rinnovo contratto provinciale del lavoro. Stato di agitazione nel campagne

Fumata nera al tavolo delle trattative per il rinnovo del contatto provinciale del lavoro a Foggia, mentre gli agricoltori aspettano che si definisca

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Fumata nera al tavolo delle trattative per il rinnovo del contatto provinciale del lavoro a Foggia, mentre gli agricoltori aspettano che si definisca il quadro di regole certe e condivise. E’ quanto afferma Coldiretti Foggia, che annuncia lo stato di agitazione del mondo agricolo, ricordando i risultati importanti ottenuti con la firma del precedente rinnovo del contratto d lavoro nel maggio 2017 che rischiano di essere vanificati per prese di posizione sorde alle esigenze del tessuto produttivo della Capitanata.

“È impensabile vanificare una trattativa lunga e complicata proprio perché vanno conciliate le esigenze del mondo imprenditoriale e dei lavoratori in agricoltura, negli ultimi anni troppo spesso contrapposte in maniera incomprensibile. Paradossale che una linea condivisa, con attenta mediazione e senso di responsabilità, venga tradita in provincia di Foggia, dove maggiori sono le sensibilità e più sentita è l’esigenza che vengano applicati salari reali, per aiutare tutti ad uscire da quella sacca di grigio che ostacola il corretto sviluppo del settore agricolo e aprire una nuova fase di trasparenza dei rapporti di lavoro in agricoltura”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Serve una sintesi equilibrata delle esigenze dei datori di lavoro e dei lavoratori, insiste Coldiretti Foggia ricordando la storica intesa che a maggio 2017 vide i sindacati dei lavoratori accogliere responsabilmente per la prima volta la nostra piattaforma contrattuale, utile a favorire una migliore stabilizzazione occupazionale, anche attraverso l’introduzione della nuova figura del ‘lavoratore polifunzionale’ e della fase sperimentale, garantendo condizioni migliori ai lavoratori a tempo determinato per più di 51 giornate di lavoro.

“L’agricoltura è capace di offrire prospettive di lavoro – aggiunge Piccioni – in un comparto strategico per l’economia del Paese. In uno scenario reso sfavorevole da crisi di mercato, dall’emergenza Coronavirus, da accordi internazionali negativi e clima pazzo con bruschi cambiamenti delle condizioni meteorologhe, il mondo economico e lavorativo nel suo complesso va accompagnato da azioni concrete, perché le imprese agricole hanno bisogno dei lavoratori e di condizioni di mercato del lavoro che siano realmente sostenibili, considerato che in Italia la tassazione sul lavoro stagionale è più alta di quella che esiste in Paesi come Francia e Spagna”.

La crisi economica dovuta alla pandemia da Covid ha inciso negativamente sulla tenuta di numerose aziende agricole che hanno dovuto sopportare – conclude Coldiretti Foggia – i costi schizzati alle stelle per garantire l’adeguate welfare aziendale e l’aumento dei costi di produzione, considerato che l’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.

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