Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. I vecchi proverbi non sbagliano mai! Alla risposta giunta dall’Assessore Regionale Sebastiano Leo al Co
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. I vecchi proverbi non sbagliano mai! Alla risposta giunta dall’Assessore Regionale Sebastiano Leo al Consigliere Regionale Antonio Tutolo circa il mancato avvio per la stabilizzazione di tutti gli LSU di Manfredonia, c’è poco da aggiungere.
Sarebbe a questo punto inutile e retorico (nonché oltremodo noioso) un riassunto delle puntate precedenti per evidenziare ancora una volta come la Commissione Straordinaria, prendendo fischi per fiaschi, abbia sbagliato le procedure per la stabilizzazione dei 119 lavoratori socialmente utili.
Seppur la Regione ci ha dato ragione, ciò che è importante sottolineare, proprio riprendendo la risposta dell’Assessore, è che dagli atti emerge che il Comune di Manfredonia avrebbe presentato istanza per 139 lavoratori, ma il contributo è stato riconosciuto per soli 15 lavoratori. Ebbene, è proprio questo dato che ci ha fatto insospettire, perché in nessuna delle altre 362 amministrazioni pubbliche è accaduta una cosa del genere. Approfondendo questo punto abbiamo scoperto (così come riportato nella Deliberazione n. 167 pubblicata sull’albo pretorio) che è stata la stessa Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia, in data 19 febbraio 2020, a fare un dietro front inoltrando al Ministero una nuova richiesta per l’assunzione di soli 15 lavoratori socialmente utili, adducendo inspiegabilmente come motivazione l’adesione dell’Ente alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, anche se ciò non costituiva assolutamente un impedimento.
Nonostante le accuse di demagogia e populismo che ci sono state rivolte dalla Commissione, se c’è un principio che non deve mai venir meno è il rispetto delle istituzioni. Ed è per questo che anziché rispondere per le rime, preferiamo spiegare al Commissario Vittorio Piscitelli che quando dice che per il Comune non era possibile procedere per motivi di cassa, corre l’obbligo informarlo che gli uffici a cui si è rivolto per fare chiarezza sulla questione, lo hanno indotto in errore. Sarebbe bastato (come abbiamo fatto noi comuni mortali) chiedere lumi ad altri comuni, come quello di Napoli, per scoprire che ha provveduto alla stabilizzazione dei suoi LSU pur avendo attuato, esattamente come Manfredonia, la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
Il prefetto Piscitelli ha chiesto a noi di sapere come fosse possibile stabilizzare tutti gli LSU con cifre ‘ridicole’. Sarebbe bastato avvalersi del finanziamento di 9.296,22 euro per ogni LSU a totale carico dello Stato (e per sempre) e provvedere inizialmente ad un’assunzione a 12 ore settimanali (esattamente come fatto da tantissimi altri comuni). A questa maniera, di base i lavoratori socialmente utili non avrebbero perso nulla delle loro mensilità (includendo anche assegni familiari e contributi previdenziali), sarebbero usciti dal precariato e l’Ente ci avrebbe persino guadagnato circa 2mila euro su ogni dipendente. Somma che, insieme alle centinaia di migliaia di euro spese dal Comune di Manfredonia ogni anno ad integrazione oraria e salariale di una parte degli LSU (come da atti pubblicati sull’albo pretorio), si sarebbe potuta utilizzare per aumentare monte ore e stipendio mensile per tutti.
Forse penserete che in fondo si tratta ‘soltanto’ di LSU, una categoria bistrattata e quasi ghettizzata negli ultimi 25 anni. Eppure, i lavoratori socialmente utili del Comune di Manfredonia sono quegli stessi che oggi tengono in piedi la maggior parte degli uffici. Sono 119 dipendenti che da anni reclamano una dignità lavorativa e su cui tanto è stato detto e poco si è potuto fare.
Quella che stiamo portando avanti, grazie anche alla sensibilità e all’interesse del Consigliere Regionale Tutolo, è una battaglia di civiltà e giustizia. Non sono ‘solo LSU’, ma sono nostri amici, parenti e conoscenti in una città dove occorre più solidarietà e coesione per poter cominciare a risolvere le varie problematiche.
Anche la Regione nella sua risposta ha evidenziato che ormai il treno è passato e che entro il 31 marzo 2021 si può procedere solo alla stabilizzazione dei 15 per i quali è stata fatta domanda. Anzi, a tal proposito chiediamo ufficialmente al Commissario Piscitelli di chiudere le pratiche almeno per loro, visto che sempre gli stessi uffici a cui si è rivolto gli avrebbero detto che bisogna ridurre a 5 le unità (sbagliando nuovamente).
Per tutto quanto accaduto e sta accadendo potremmo dire: non ci resta che piangere. Invece, noi non ci arrendiamo e confidiamo nel Dipartimento della Funzione Pubblica al Ministero affinché, per il tramite della Regione Puglia, si possa riaprire la partita per Manfredonia.
Maria Teresa Valente
CON MANFREDONIA
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