Cashback, il superbonus da 1500 euro è a rischio sospensione

Per colpa dei «furbetti del Super cashback» il maxi premio da 1.500 euro ora è a rischio sospensione. Il tutto è nato dalla denuncia di alcuni gestori

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Per colpa dei «furbetti del Super cashback» il maxi premio da 1.500 euro ora è a rischio sospensione. Il tutto è nato dalla denuncia di alcuni gestori dei distributori di benzina e delle stazioni di servizio quando si sono resi conto, all’inizio dell’anno, dell’aumento di micro transazioni alle pompe di benzina da parte di chi, per aumentare le chance di entrare tra i primi 100.000 per uso di moneta elettronica e vincere il super premio semestrale di 1.500 euro, si sono messi a frazionare il pieno dell’auto in decine di piccoli rifornimenti. Chi lo fa non compie nessun reato: è infatti previsto dal regolamento che conta il numero di transazioni e non gli importi spesi (come abbiamo detto numerose volte un caffè vale come l’acquisto di un gioiello), ma questo ovviamente ha sollevato un problema e ora il Super cashback è a rischio sospensione fino alla fine dell’anno, stando a quanto rivela il Messaggero, perché PagoPa deve avere il tempo per realizzare un nuovo algoritmo capace di individuare le micro operazioni potenzialmente sospette.

Per il Cashback non c’è pace e non solo per colpa dei furbetti. Nonostante stia piacendo a molti italiani, l’operazione non piace a diversi partiti. Secondo i critici, il cashback non produrrebbe effetti sull’evasione fiscale, perché stando all’analisi del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali metà delle operazioni contemplate dal cashback venivano già saldate con la moneta elettronica. Italia dei Valori, per bocca dei deputati Gianfranco Librandi e Camillo D’Alessandro, definisce la misura «costosa e inefficiente, che non apporterà benefici alla nostra economia e al nostro Paese». Sul tema si dicono pronti a presentare un’interrogazione parlamentare per invitare il nuovo governo a «prendere provvedimenti affinché non si sciupino risorse pubbliche, in particolare i fondi europei del Next Generation». Dello stesso avviso anche la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, che vede nei «furbetti del cashback» non tanto una colpa del popolo italiano quanto «il risultato di provvedimenti affrettati e superficiali, sull’onda delle spinte demagogiche».

I reclami

Come si sa, in molti hanno lamentato di non aver trovato sull’app IO traccia di tutte le operazioni con moneta elettronica effettuate, cosa che in alcuni casi ha impedito di raggiungere il minimo di operazioni previsto per il mese di dicembre al fine di ottenere il rimborso. Per questa ragione, la società che si occupa di gestire i rimborsi per conto del Mef (Confap) ha predisposto un portale per i reclami. Per quanto riguarda il periodo sperimentale di dicembre, le domande devono essere presentate entro il 29 giugno. Basta registrarsi al sito e inserire il proprio reclamo, allegando la documentazione relativa all’operazione eseguita ma non registrata dall’app IO. Consap «risponderà entro 30 giorni».

Iniziati i rimborsi dell’Extra Cashback di Natale

Intanto, sono iniziati gli accrediti del rimborso del 10% su un massimo di 1.500 euro di spese effettuate dall’8 al 31 dicembre 2020, nell’ambito della fase sperimentale del Cashback di Stato. Chi scrive questo articolo, per esempio, ha ricevuto l’accredito sul conto corrente il 22 febbraio. Comunque entro il 28 febbraio tutti gli oltre 3 milioni e 200 mila cittadini che hanno partecipato con successo all’Extra Cashback di Natale dovrebbero ricevere il rimborso che gli spetta.

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